Intervista sull’asse Roma-Milano quella che il Dottor Gentili, con molta disponibilità e cortesia, mi concede per raccontare uno dei migliori manager italiani. Dalla laurea alla Bocconi in poi, una carriera scandita da incarichi di alto livello la sua, iniziata in IBM Italia, passando per le principali compagnie assicurative italiane ed europee, fino all’approdo in Generali Italia in pieno progetto Roll Out, fusione che ha interessato i maggiori brand nazionali in campo assicurativo: Ina Assitalia, Toro, Augusta e Lloyd Italico, assorbiti dal Leone di Trieste con un investimento di 300 milioni di euro e 100 consulenti/attivatori sul campo.
Ma chi è Stefano Gentili?
Cinquantasei anni, due figli di 13 e 10 anni, bolognese di nascita e milanese d’adozione. Laureato alla Bocconi in economia e commercio, dal 1992 nel mondo assicurativo dove è stato ai vertici di Vittoria Assicurazioni, Lloyd Adriatico, Aviva ed Allianz, con la responsabilità delle rete agenziali, esperienza nelle dirette (presidente di Genialloyd) e nella BancaAssicurazione (CEO di Antonveneta vita e danni, Eurovita, Creditas vita e danni). Nell’ottobre del 2014, dopo aver gestito la fusione delle reti Allianz, è chiamato da Philippe Donnet ad occuparsi di quella delle reti Generali Italia in qualità di chief marketing & distribution officer.
In che direzione si muove il business delle assicurazioni in questo periodo storico?
Il business assicurativo, in Italia, sta attraversando un momento particolare: da un lato la diminuzione dei premi medi dell’auto, ha messo in crisi l’economicità delle agenzie tradizionali. Dall’altro la diminuzione dei tassi d’interesse comporta la necessità di ripensare al business vita, storicamente concentrato sulle gestioni separate. Inoltre il ramo danni non auto continua a restare una promessa non mantenuta. Gli italiani restano, fra gli europei, il popolo meno assicurato su polizze abitazioni e coperture sanitarie ed infortuni. Tutto questo, per chi si occupa di reti agenziali, comporta la necessità di ripensare a come consolidare bilanci e stabilità di agenzie. Fortunatamente le agenzie della rete Generali Italia hanno un buon posizionamento su raccolta previdenziale e di investimento, che consente loro equilibri più stabili rispetto al resto del mercato. A questo scenario si aggiunge il cambiamento di abitudini del consumatore, oggi più di ieri abituato a confrontare offerte e prezzi sul web. Ebbene, questo contesto offre grandi opportunità agli agenti professionisti: la sovrabbondanza di informazioni spinge i clienti a cercare il consiglio di persone esperte ed affidabili. Le tribolate vicende che il sistema bancario sta attraversando, spingono i risparmiatori a cercare luoghi più sicuri per i propri risparmi, e le primarie compagnie assicurative sono certamente solide ed affidabili. Infine, la sottoassicurazione degli italiani è reale ed il progressivo venir meno delle garanzie dello Stato per quanto riguarda sanità, pensioni e catastrofi naturali, spingerà, per forza di cose, verso una maggiore assicurazione.
Hackthon : 120 dipendenti impegnati in una non-stop di 24 ore per creare…?
Hackathon, presso H-Farm, è stata una fantastica occasione per ragionare con 120 dei nostri colleghi, sul futuro delle assicurazioni: lo sviluppo dei social, l’agenzia del 2020, la centralità del cliente, i big data e internet of things, e come tutto ciò possa diventare occasione di sviluppo del nostro business. Su ciascuno di questi temi si sono sfidate cinque squadre di sei persone ciascuna, per un totale di venti squadre e 120 persone, che hanno identificato e sviluppato un progetto concreto che è stato sottoposto al giudizio dei Chief Executive di Generali Italia e che, di certo, ha dato interessanti spunti per prossime evoluzioni.
Quali opportunità lavorative può offrire oggi ai giovani una grande realtà come Generali?
Generali inserisce nelle sue agenzie presenti in Italia diverse centinaia di giovani ogni anno. Si tratta per lo più di persone che intraprendono la strada del consulente assicurativo all’interno della struttura di Ispettori di Organizzazione Produttiva di Generali Italia. Ma stiamo cercando anche persone in altre aree, esperti di nuove tecnologie…In sintesi, persone preparate in quelle che sono le tematiche del mondo interconnesso che sempre più ci circonda.
Di questi giorni la proposta di Sel di inserire le assicurazioni sulla vita, nello specifico le unit linked, nell’asse ereditario per poterle tassare. Qual è la sua opinione in merito? Come rassicurare gli investitori?
Non vorrei commentare proposte di legge, prima che siano state approvate. Ad oggi le polizze vita godono di una serie di caratteristiche che le rendono molto adatte come strumenti per una pianificazione successoria e dunque vale pena di beneficiarne.
Per concludere….Mogliano Veneto non è solo le Generali ma anche una lunga tradizione di rugby, di cui lei è stato campione italiano universitario e under 23. Cosa ne pensa della nazionale di Brunel, del mondiale appena trascorso e dell’ennesima sconfitta degli azzurri contro la Scozia nel Sei Nazioni 2016?
L’Italia che stiamo vedendo in questo Sei Nazioni è una buona squadra che, finalmente, presenta parecchi giovani interessanti e che da qualche speranza per il futuro. Manca ancora maturità e manca una panchina lunga, che nel rugby moderno è essenziale e, forse, questo ci porterà a “meritare” il famigerato cucchiaio di legno. Ma finalmente abbiamo visto bel gioco, determinazione e voglia di vincere. Con la Francia ci siamo andati molto vicini e sabato con la Scozia siamo arrivati ad un metro dalla meta che poteva riaprire la partita. Purtroppo ci è mancata la prima linea e l’inventiva di Canna, anche se Haimona ha ben giocato. Credo che siamo sulla strada giusta ed anche i successi di Benetton in Europa ci dicono che il movimento rugbistico italiano sta iniziando a crescere. Canna è un ottimo giocatore, Campagnaro una delle rivelazioni del torneo e Parisse uno dei migliori giocatori al mondo.
Dopo l’addio di Mario Greco per tornare in Zurich non ci resta, dunque, che attendere la metà di marzo per conoscere il nuovo CEO del Gruppo Generali.
Nel mentre ringrazio il Dottor Gentili per la disponibilità.
(Alessandra D’Andrea)
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