Roma – “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” sarà l’unica candidatura italiana nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Lo ha deciso all’unanimità la Commissione nazionale italiana per l’Unesco su proposta del Ministero dell’Agricoltura e con il sostegno del Ministero degli Esteri, dell’Università, dell’Ambiente, dell’Economia. Un’arte – quella del saper fare la pizza – scelta perché “rappresenta l’Italia in tutto il mondo”.
“Proseguiamo a valorizzare il made in Italy dopo il grande successo di Expo” commenta il ministro Martina. Gli fa eco con un “tweet di soddisfazione” Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania: “orgoglioso della decisione di candidare l’Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità”:
Ora il dossier sarà trasmesso all’Unesco e inizierà un lungo e complesso negoziato che coinvolgerà oltre 200 Paesi, anche “perché fino ad ora mai l’Unesco ha iscritto una tradizione connessa ad una produzione alimentare” osserva il curatore legale del dossier Pierluigi Petrillo.
La candidatura de “l’arte dei pizzaiuoli napoletani” sarà valutata dall’Unesco, con sede a Parigi, nel 2017. Per la Commissione designatrice “l’arte dei pizzaiuoli” ha svolto una funzione di riscatto sociale, elemento identitario di un popolo, non solo quello napoletano, ma quello dell’Italia. E’ un marchio di italianità nel mondo”. E questa candidatura evita il rischio “scippo” da parte degli americani che nei giorni scorsi avevano annunciato la candidatura della “pizza” american-style. La decisione conferma quanto la Commissione aveva già deliberato un anno fa ma che poi non aveva avuto seguito per motivi tecnici legati alle procedure Unesco.
Va sottolineato, e a farlo è la Coldiretti che “la candidatura della pizza a patrimonio immateriale dell’umanità tutela un settore che vale 10 miliardi
di euro” e che è “soprattutto un simbolo dell’identità nazionale”, dice il presidente Roberto Moncalvo. “Con questo importante risultato abbiamo deciso una mobilitazione straordinaria nel week end per raccogliere le firme nei mercati di Campagna Amica lungo tutta la Penisola per raggiungere l’obiettivo di un milione di firme da presentare il 14 marzo a Parigi- aggiunge Moncalvo- dove si incontrera’ la Commissione internazionale per valutare l’ingresso nella Lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.
E “non e’ un caso che oggi il 39% degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia, secondo un sondaggio del sito www.coldiretti.it, e che la pizza sia la parola italiana piu’ conosciuta all’estero con l’8%, seguita dal cappuccino (7%), dagli spaghetti (7% e dall’espresso (6%), secondo un sondaggio on line della Societa’ Dante Alighieri”.