Redazione – Gli accadimenti che riguardano l’amministrazione comunale di Quarto in provincia di Napoli, aprono la mente sui rapporti intercorrenti tra gli amministratori locali ed i loro partiti o movimenti di riferimento. Un sistema evoluto come quello dei pentastellati, che viaggia in modalità supersonica sul web, da cui trae indicazioni sulle scelte e sul gradimento popolare, è stato colto un pò in flagranza politica. L’espulsione dell’Avvocato Rosa Capuozzo, avrebbe dovuto seguire il solito iter referendario sul web per far esprimere un pò tutti sull’opportunità o meno di mettere alla porta questa sindachessa. Rea poi di cosa? Se vi fosse stata corruzione o un atteggiamento palesemente compiacente su turbative di procedimenti allora tutto sarebbe piu’ che giustificato. Qui ci troviamo nel contrario esatto, cioè nel caso di un primo cittadino che sostiene di essere stato “vittima” di pressioni e condizionamenti sugli iter riguardanti la vita amministrativa della città e ne parla con i suoi collaboratori, e referenti nazionali di movimento. Cosicchè fin quando tutto resta sotto la sabbia va bene, quando poi la situazione esce allo scoperto, la prima cittadina da comoda diventa scomoda e gli si chiede di dimettersi. E’ pur vero che l’esercizio delle dimissioni è poco praticato in Italia, ma la Sindachessa ha fatto bene a rimanere al suo posto. Alla prima difficoltà si mette fuori un rappresentante delle istituzioni? E poi nessuno sapeva, e gli arguti politici con il loro appeal accattivante e determinato e logorroico improvvisamente si avvalgono della facoltà di non sapere. E’ un caso amaro della politica quello della sindachessa dei grillini, che ha dato dimostrazione di essere all’altezza del ruolo. Quanto al resto, la politica quella buona che viene comunque sbandierata puntando dita a destra e a manca, farebbe bene oggi a raccogliersi in religioso silenzio e tacere.