L’artista con la tammorra
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Cosimo Alberti, alias Cosimo Pizzutolo, nasce a Napoli nel quartiere Gianturco negli anni ’60 da genitori salentini, dai quali erediterà la passione per i balli popolari come il liscio, la pizzica pizzica, le tarantelle e tante altre. Ma la sua vera attitudine è la recitazione, esibendosi sin da piccolo nell’oratorio della parrocchia San Carlo del suo quartiere, guidata da padre Roberto Lotero, il vero artista che lui abbia mai conosciuto nella sua vita, nei panni del pastorello, uno dei discepoli e San Giuseppe.
Cosimo cresce, gli anni passano, ma la sua voglia di stare in compagnia con i suoi amici, quasi fosse il menestrello del momento tra barzellette e un portamento stravagante, lo porteranno a frequentare un laboratorio teatrale su invito di una sua carissima amica. “Ci andai, avevo quasi ventisette anni, e il treno della mia vita entrò in un binario da cui non uscì più.” L’attore scoprirà la vita teatrale, lo stesso teatro che entrerà a pieno titolo nel suo modo di vivere, un mondo fatto di lustrini e paillettes, vero a tal punto di abbandonare l’attività principale, operaio presso un’impresa di costruzioni aeronautiche specializzata in carrelli d’atterraggio degli airbus, per seguire la sua ambizione di attore. Frequenta il Laboratorio del Teatro Bruttini, organizzato da Guido Palliggiano, dove sarà scritturato per una tournèe estiva, a fine saggio, dall’attore Rino Marcelli, e in seguito lavorerà nella compagnia stabile del TEATRO TOTO’ in Napoli sempre con Rino Marcelli, e in futuro con ISA DANIELI e MARIO MEROLA in spettacoli per la regia di GAETANO LIGUORI, lavorando a stretto contatto con Luisa Amatucci (la famosa Silvia di Upas). “Gli insegnamenti che ho avuto da ragazzo quando recitavo nella loro compagnia mi ha formato molto. Il loro è talento puro: bravura da vendere e capacità di improvvisare sulle tavole del palcoscenico come se le battute recitate fossero state provate e riprovate decine di volte. Veri animali da palcoscenico. Mostri sacri capaci di creare il phatos col pubblico. Una catarsi. Io che dietro le quinte li spiavo ogni sera ho “rubato” quello che mi piaceva al momento e assorbito involontariamente tanto altro di cui non mi rendevo conto. Una sorta di imprinting”.
L’attore è ormai maturo, pronto per affrontare altri scenari al di là dei palcoscenici dei teatri, mettendosi alla prova con il grande schermo, il cinema, e la televisione. Nel 1996, per la regia di Lina Wertmuller, reciterà accanto a Raul Bova nel film: “Ninfa Plebea”. L’anno successivo, diretto da Vincenzo Salemme, sarà tra gli interpreti di “Isotta”. Nel 2012 l’attore-regista Johnny Torturro lo vuole nel suo lungometraggio“Passione”. Sempre nello stesso anno reciterà in “Reality”, di Matteo Garrone, tratto da un episodio di cronaca in stile barocco. Mentre nel 2013 Vincenzo Salemme lo vuole nuovamente con lui nel film: “E fuori nevica”. Non mancherà la televisione, dove lo troveremo nella fiction “La squadra”, nei panni di un vigile urbano nella soap più longeva italiana, “Un posto al sole”. Nella serie che ha appassionato il pubblico italiano ed estero, “Gomorra”, e in fine nello sceneggiato con Beppe Fiorello, “L’oro di Scampia”.
Cosimo Alberti è un attore poliedrico, riesce ad adattarsi a tutto come fosse un camaleonte dello spettacolo, perché tiene il teatro nelle vene creando emozioni nei confronti del suo pubblico.