Il Regno Unito ha detto che vuole uscire dall’Unione europea. La differenza tra i si ed i no, quando sono stati scrutinati i tre quarti delle schede del referendum appositamente organizzato, è del 51,8 % al 48,2. Immediate le conseguenze sul piano economico.
La sterlina crolla del 10 % rispetto al dollaro e perde anche rispetto all’Euro. Così come crollano le borse asiatiche. Quella di Tokyo ha perso fino all’ 8%. L’oro, invece, fa un balzo verso l’alto.
La vittoria dei si, che potrebbe mettere fortemente in crisi il governo conservatore di David Cameron, è stata resa possibile dalla valanga dei voti provenienti soprattutto dalla vecchia Inghilterra, mentre i no hanno trionfato in Scozia e in Irlanda del nord, oltre che in altre zone delle zone centro settentrionali della Gran Bretagna.
I votanti sono stati molti più di quanti non partecipano tradizionalmente alle normali elezioni politiche ed amministrative facendo toccare una partecipazione al voto di circa il 72 %.
Adesso, si dovranno vedere le reazioni politiche per una decisione popolare che avrà sicuramente pesanti conseguenze su alcuni aspetti della vita quotidiana dei britannici che, secondo alcuni analisti, avranno di che pentirsi per il voto espresso nelle ultime ore.