Gli italiani amano i programmi di cucina
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Il pomeriggio di LA7 riaccende i fornelli nella cucina di “Cuochi e Fiamme”, programma televisivo condotto dallo chef Simone Ruggiati, al vaglio di tre giudici tra vecchie conferme e nuovi personaggi, impegnati ad assaggiare e giudicare le ricette dei concorrenti in gara. La competizione è rimasta inalterata dalla prima edizione, andata in onda il 30 agosto del 2010. Il game culinario vede il confronto tra due cuochi non professionisti nella preparazione di quattro piatti base: manualità, abilità, creatività e senso estetico.
Quest’anno, a differenza degli altri anni, i giudici sembrano usciti dal racconto “Le mille e una notte” dall’aspetto aristocratico di fine ottocento francese, pronti a bacchettare, verbalmente, i duellanti emozionati dinanzi a tanta finta aristocrazia. Riccardo Rossi, attore e giudice della sfida, è l’unico a essere stato riconfermato dopo la simpatica e competente testimonianza televisiva dell’attore Michele La Ginestra, eclettico nel suo lavoro teatrale.
Il posto di Fiametta Fadda, giornalista enogastronomica, è stato affidato a Csaba Dalla Zorza, food writer nata a Milano con origini toscane e veneziane. Giudice e opinionista dalle dubbie competenze culinarie, fingendo falso rigore nei confronti dei concorrenti perdenti, quasi da farci rimpiangere le critiche severe e costruttive di Fiammetta.
Nel programma ci manca la saggezza di Chiara Maci, food blogger di professione, giudice delle prime edizioni del programma, capace di dare un buon giudizio anche a un piatto scialbo e improvvisato, sempre con simpatia e buonsenso, sostituita da Valentina Scarnecchia prima e Gherardo Gaetani Dell’Aquila D’Aragona, detto Barù, in questa nuova edizione.
Forse, gli autori di questa nuova produzione, hanno voluto dare un segno più nobile all’arte della cucina italiana, sfatando quella francese valorizzata in tutto il mondo con le sue zuppe di cipolle e formaggi cremosi spalmati ovunque per nascondere il non- sapore dei cibi.
Alla fine di ogni puntata, con una stretta di mano al vincitore, viene consegnato un pacco dono con pentole e accessori per la cucina, aspettando che i finti aristocratici rientrino nel libro delle favole da dove sono usciti.