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Sempre nei primi 7 mesi del 2016 sono stati stipulati 298.327 contratti a tempo indeterminato con gli sgravi contributivi, pari al 32,3% del totale. Mentre le vendite di voucher sono 84,3 milioni (+36,2%).
I nuovi rapporti di lavoro (dipendenti del settore privato esclusi i domestici e gli operai agricoli) attivati nei primi sette mesi dell’anno sono stati 3.428.243 (-10% sul 2015) a fronte di 2.623.566 cessazioni complessive. Il saldo è stato positivo per 805.000 unità, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+938.000) e superiore a quello registrato nei primi sette mesi del 2014 (+ 703.000).
Il rallentamento delle assunzioni ha coinvolto principalmente i contratti a tempo indeterminato (-379.000, pari a – 33,7% rispetto ai primi sette mesi del 2015) e va considerato – scrive l’Inps – “in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-36,2%)”.