Grottaferrata (Roma) – Da qualche giorno il Comune di Grottaferrata è ufficialmente il primo ente della Repubblica Italiana che ha adottato il rilascio della nuova CIE, carta di identità elettronica. Infatti tra i 199 Comuni ai quali il Ministero dell’Interno aveva dato l’input di attrezzarsi per iniziare ad emettere la nuova CIE, il Comune di Grottaferrata è stato il primo abilitato all’emissione della nuova tessera in policarbonato che ha le dimensioni di una carta di credito.
Nella Cittadina criptense, infatti, tutto è partito in linea con le tempistiche del Dicastero dell’Interno. Il 20 giugno scorso i tecnici sono venuti ad installare le apparecchiature e ora, dopo la necessaria formazione ed un breve periodo di sperimentazione, è possibile accettare le richieste per la nuova CIE.
La tessera è dotata di sofisticati elementi di sicurezza e di un microchip in cui saranno registrate le impronte digitali e la foto in grado di garantire un’elevata resistenza alla contraffazione. Come già accade dal 2015, potrà essere specificato il proprio consenso alla donazione degli organi. In futuro, si potrà utilizzare anche per pagare multe, bollette, bolli auto e ticket sanitari, oltre che come documento di viaggio nei Paesi UE e nei Paesi con cui l’Italia ha siglato accordi in merito.
Per il ottenerla, è necessaria una foto formato tessera ed il vecchio documento di identità da riconsegnare all’Ente. La stampa ed il rilascio sono a carico del Poligrafico dello Stato che, a scelta del Cittadino, viene recapitato entro 3/6 giorni lavorativi al domicilio del richiedente o presso la sede comunale. La nuova CIE ha una validità di dieci anni, con scadenza il giorno del compleanno del Titolare.
La prima emissione, o per scadenza del documento precedente, prevede un costo di 22,20 euro. In caso di smarrimento, furto o deterioramento, occorrerà invece pagare 27,37 euro. La Carta di Identità Elettronica è personalizzata mediante la tecnica di incisione del laser engraving. Come detto, include la foto e i dati del Cittadino ed è corredata da elementi di sicurezza: ologrammi, sfondi, micro scritture e guilloches, cioè disegni ornamentali basati sulla ripetizione di righe.
Il microprocessore a radio frequenza, come accennato, è la componente elettronica di protezione dei dati anagrafici, della foto e delle impronte del Titolare da possibili falsificazioni. Il microprocessore serve anche per l’autenticazione in rete al fine di fruire dei servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni e per l’acquisizione di identità digitali sul Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), un fattore abilitante per la fruizione di ulteriori servizi a valore aggiunto, in Italia e in Europa. Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Giampiero Fontana, da sempre impegnato sulla linea dell’innovazione e dell’efficienza amministrativa.