Il quotidiano “il Sole 24 Ore” ha pubblicato uno studio sul rapporto tasse e servizi resi ai cittadini.
L’analisi 2016 “Taxpayer Italia” è stata realizzata dal Centro Studi Sintesi su 25 indicatori (media triennio 2012-2014) per individuare le aree dove le tasse pagate producono i migliori frutti in termini di infrastrutture, salute, istruzione, sicurezza, ambiente.
Tra le Regioni è l’Umbria ad avvicinarsi di più a quella “ideale” per quanto riguarda il rapporto tra tasse e servizi, seguono le Marche e il Friuli Venezia Giulia in testa alla graduatoria della classifica “distanza dalla Regione ideale”.
Il presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, considera “un dato molto importante anche sotto l’aspetto politico” il risultato della ricerca pubblicata dal Sole 24 ore secondo la quale in Umbria è al top nel rapporto tra servizi e tasse: “Si può essere molto riformisti mantenendo comunque un livello basso di imposizione fiscale”.
“In questi anni – dichiara Marini – abbiamo difeso il welfare senza mai abbassare le risorse a esso destinate. Compensando anzi i tagli dei fondi governativi”.
“Essere al top – aggiunge Marini – è un riconoscimento importante per la politica che portiamo avanti. Come Regione in 12 anni non abbiamo mai fatto ricorso alla leva fiscale. Anzi, in diversi casi, abbiamo alleggerito la pressione (mantenuta su livelli medio-bassi) mantenendo inalterato il livello dei servizi. Un’impostazione che considero molto riformista”.
“Abbiamo lavorato – sottolinea Marini – per ridurre il costo della macchina amministrativa e reperire così risorse da destinare ad altri settori. Un plauso va alle nostre strutture tecniche che ci hanno permesso di ottenere simili risultati”.
Marini ha quindi ricordato le “buone performance” ottenute anche da Marche e Toscana. “Regioni di piccole dimensioni – afferma Marini – dove una tassazione bassa ha reso al massimo”.
Mentre il presidente della regione Sicilia, Rosario crocetta, sostiene che “in Sicilia le risorse pubbliche negli anni sono state destinate a ben altro che alla realizzazione dei servizi, non mi sorprendo. Stiamo cercando di cambiare tutto questo”.
“C’è anche da dire che molti servizi sono di competenza degli enti locali – aggiunge Crocetta -, sicuramente bisogna sostenerli visto che in questi anni hanno subito dei tagli. Purtroppo sono sempre le regioni più povere che pagano ma è anche chiaro che c’è un sistema da riformare”.
Mentre il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, commenta: “Avanti tutta con la Macroregione dell’Italia di Mezzo”, “Umbria, Marche e Toscana tra le prime sei regioni migliori in Italia nel rapporto tasse/servizi”.
Anche il Presidente della regione Veneto, Luca Zaia, commenta la ricerca che “pone il Veneto sul gradino più altro del podio quanto a qualità dei servizi offerti al cittadino, con una valutazione di 138 punti contro una media italiana di 100, davanti al trentino Alto Adige e alla Lombardia con 136, alla Toscana (133), alla Liguria (132) e all’Emilia Romagna (129)”. Si tratta della classifica “primi 5 e ultimi 5 per qualità di servizi”.
“Nel 2014 fummo terzi – ricorda Zaia – nel 2015 secondi, oggi primi. Il che significa che nella fase storica peggiore per Regioni ed Enti Locali, caratterizzata da minori risorse e da tagli nazionali pesanti e trasversali, basti pensare alla sanità, il Veneto e i Veneti hanno saputo migliorare ancora, dimostrando una volta di più il valore socio economico costituito da una squadra fatta da cittadini per bene e da amministratori oculati, fatte salve le inevitabili eccezioni”.
Anche il Presidente della regione Veneto, Luca Zaia, commenta la ricerca che “pone il Veneto sul gradino più altro del podio quanto a qualità dei servizi offerti al cittadino, con una valutazione di 138 punti contro una media italiana di 100, davanti al trentino Alto Adige e alla Lombardia con 136, alla Toscana (133), alla Liguria (132) e all’Emilia Romagna (129)”. Si tratta della classifica “primi 5 e ultimi 5 per qualità di servizi”.
“Nel 2014 fummo terzi – ricorda Zaia – nel 2015 secondi, oggi primi. Il che significa che nella fase storica peggiore per Regioni ed Enti Locali, caratterizzata da minori risorse e da tagli nazionali pesanti e trasversali, basti pensare alla sanità, il Veneto e i Veneti hanno saputo migliorare ancora, dimostrando una volta di più il valore socio economico costituito da una squadra fatta da cittadini per bene e da amministratori oculati, fatte salve le inevitabili eccezioni”.