Firenze – Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, promuove di abolire in sanità la libera professione intramoenia operata da parte dei medici all’interno delle strutture sanitarie pubbliche.
“Bisogna fare una cosa davvero di sinistra: abolire la libera professione intramoenia. Chi lavora nel pubblico – spiega Rossi – deve essere a tutti gli effetti un dipendente pagato dallo Stato e non può nè deve aprire bottega in proprio. Semmai è giusto che chi è bravo e lavora di più sia pagato di più”.
“È un sogno – aggiunge Rossi – . Ma realizzabile: essere davvero uguali di fronte alla malattia. La mia idea è di promuovere una legge di iniziativa popolare al Parlamento. Vi terrò informati. Forza e coraggio. Cambiare si può”.
“Abolendo la libera professione intramoenia – sottolinea Rossi – d’incanto spariranno le liste d’attesa. Mi ci gioco la faccia e tutto il resto. Per non parlare della necessità di affermare sempre e comunque il rapporto di lavoro esclusivo evitando che i cosiddetti extramoenisti lavorino al mattino in una struttura pubblica e al pomeriggio in una privata verso la quale è probabile sentirsi impegnati a portare utenza.
Riformare in modo serio e profondo si deve per dare futuro e credibilità alla sanità pubblica”.
Enrico Rossi interviene infine anche sulle questioni di sofferenza sociale che si evidenziano nel nostro Paese e afferma che “dobbiamo prendere attentamente in esame le ragioni di questa sofferenza che può essere curata con più stato sociale, sanità, educazione, protezione sociale e lotta alla povertà – aggiunge Rossi – Cioè più eguaglianza e ridistribuzione della ricchezza”.
Enrico Rossi interviene infine anche sulle questioni di sofferenza sociale che si evidenziano nel nostro Paese e afferma che “dobbiamo prendere attentamente in esame le ragioni di questa sofferenza che può essere curata con più stato sociale, sanità, educazione, protezione sociale e lotta alla povertà – aggiunge Rossi – Cioè più eguaglianza e ridistribuzione della ricchezza”.