Torino. Le persone «perbene», oneste e con senso civico non riescono a fare carriera all’interno della pubblica amministrazione. Spesso vengono emarginate proprio perchè hanno un’etica del lavoro. È l’affondo di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, dal Sermig di Torino. Soltanto con una «riscossa interna» e un recupero non imposto dall’alto di moralità e cultura dello Stato, il terzo settore e di conseguenza il nostro Paese si salveranno dalla mala gestione della cosa pubblica. Dunque un monito alla politica che tende in apparenza a mostrare innovazione e voglia di rinnovamente ma che poi concretamente tutto si concretizza in una staticità pura ed assoluta. Al sistema politico, infatti, persone troppo per bene, o troppo competenti fanno scomodo, poichè ragionano. Di qui i veri esercenti del potere dittatoriale mascherato da democrazia condizionano il tutto sponsorizzando candidature innocue. Portatori di voti si ma non troppo svegli, e preferibilmente avvezzi all’ammiccamento del tuttosepofa e dell’arte del possibile. Il perbenismo in politica è spesso visto come un nemico da abbattere, e le doti come un pericolo. Di qui crescita zero, inflazione, disoccupazione e chi piu’ ne ha ne metta.