Palermo nel caos: Iachini esonerato per la seconda volta. Prima le voci di un ritorno di Ballardini sulla panchina, alla fine il responso: No del tecnico Varesino. Adesso la situazione è drammatica: non c’è ancora nessun allenatore designato, la squadra in piena lotta retrocessione attende con ansia lo svolgersi degli eventi.
“Conosco bene Iachini, era il mio capitano a Venezia e l’ho inventato io come allenatore. Penso che lo terrò altri 4-5 anni.” Parola di Maurizio Zamparini ai microfoni di TgR Sicilia il 7 novembre 2014. Sembrava sincero il presidente friulano, sembrava finalmente aver trovato l’uomo giusto per sé e la squadra: dopo 52 allenatori esonerati sembrava essersi interrotta la maledizione della panchina palermitana. I rapporti di lavora tra Iachini e Zamparini risalgono ai tempi del Venezia: stagione 2000/01 il giovane allenatore originario di Ascoli Piceno assieme ad Alfredo Magni, si siede sulla scottante panchina. Chiamato nel difficile compito di prendere in mano la squadra dopo l’esonero di un giovanissimo Cesare Prandelli, non è però fortunato: la squadra retrocede e viene esonerato per la prima volta. Le strade dei due sembrano dividersi, ma il 25 Settembre 2013 Zamparini, ora proprietario del Palermo, lo chiama a sostituire Gennaro Gattuso. È l’anno della serie B: Iachini all’esordio vince 3-0 contro la Juve Stabia, porta 8 risultati utili consecutivi e alla fine arriva la prima sconfitta: in casa con il Latina. La macchina costruita da Iachini però non si ferma, non perde fiducia e riparte più forte di prima, vittoria su vittoria. Con 5 turni di anticipo, il Palermo stravince il campionato e ottiene una storica promozione in serie A. Un’annata da record: un anno il tempo impiegato per ritornare in A, 86 punti in classifica, solo 28 goal subiti in 42 partite e ben 25 vittorie. L’idillio tra i due inizia proprio dopo la storica promozione, e il primo anno in serie A è l’anno della consacrazione per l’allenatore marchigiano. Grazie al gioco voluto dall’allenatore esplode la coppia Vazquez-Dybala, la gente torna finalmente allo stadio, e il Palermo chiude la stagione all’undicesimo posto con 49 punti. Nonostante la cessione in estate di Dybala alla Juve, il clima palermitano è ancora positivo e crede fortemente in Iachini e nella squadra. Le tensioni tra i due iniziano a venir fuori durante l’estate: complice il mancato rinnovo del contratto e causa anche il difficile carattere del presidente, gli attriti aumentano mese dopo mese. Il colpo di grazia è il mercato: non arriva nessun nome importante, tranne che il veterano Gilardino; l’allenatore ufficialmente fa capire, con le sue dichiarazioni, che è stata la società a far il mercato e non lui, lavandosene le mani. Il campionato incomincia e il presidente non gradisce l’andamento altalenante della squadra, che fatica soprattutto a trovare continuità di risultati. La pesante sconfitta a Napoli da l’avvio alle polemiche: “Il mio allenatore andrebbe preso a calci in culo perché non ha messo il raddoppio sull’argentino.”. Dopo pochi giorni la seconda sconfitta consecutiva con l’Empoli di Giampaolo; il patron non rilascia interviste, la squadra esce dal campo del Barbera a fronte bassa e Peppe Iachini, espulso durante la partita, dichiara “Sconfitta immeritata, il presidente ha fiducia in me.”. La tanto sperata vittoria arriva la settimana successiva: 8 Novembre, Palermo-Chievo Verona 1 a 0. La vittoria a sorpresa però non basta: due giorni dopo, viene dato l’annuncio dell’esonero: Iachini è ufficialmente il 53esimo allenatore esonerato e viene definito dal presidente “Una persona che non parte con le giuste motivazioni non può fare bene.”. Sui social Vazquez, Lazaar, Maresca e Morganella, si schierano apertamente a favore di Iachini, provocando l’ira furente del Patron rosanero. Zamparini richiama Ballardini che rimane sulla panchina solo per 7 partite in cui racimola 4 sconfitte, due vittorie e un pareggio. Alla fine lo esonera Sorrentino, dopo la vittoria con il Verona: “La squadra ha giocato e vinto da sola, preparando nel migliore dei modi una partita che valeva sei punti.”. L’esonero del presidente arriva due giorni più tardi: viene chiamato Iachini, che rifiuta apertamente e alla fine sulla panchina siede la coppia Schelotto-Viviani. Dati i problemi burocratici di Schelotto, allena il solo Viviani: fatale la sconfitta in casa contro il Torino per 3 a 1. In panchina dopo pochi giorni viene annunciato il clamoroso ritorno di Iachini, convinto stavolta dell’offerta presidenziale. Le sue prime dichiarazioni sono forti: “Azzerare tutto e ripartire.” Era il 19 febbraio, meno di un mese dopo la squadra è stata buttata di nuovo nel caos: Iachini si rifiuta di allenare la squadra dopo la sconfitta a San Siro e rimette il proprio mandato nelle mani del presidente, reo di aver dichiarato alla stampa poche ore prima:” Ho paura della B”. Le prime indiscrezioni parlano del possibile ritorno di Ballardini; ma nell’ultime ore si è diffusa la beffarda notizia del rifiuto dell’allenatore varesino, che dopo essere stato cacciato dalla squadra aveva anche querelato Sorrentino. La squadra a 27 punti, a un solo punto dal terzultimo Frosinone, adesso è davvero in crisi: senza allenatore, senza un gioco ben definito visto i rimaneggiamenti continui, e a 4 giorni dalla nuova sfida difficilissima contro il Napoli di Sarri. In sostanza chi vivrà, vedrà. Alla fine del campionato mancano solo 10 giornate, 30 punti ancora da assegnare e il Palermo può ancora trovare energie utili a evitare la retrocessione. Iachini adesso si è dimesso e prenderà molto probabilmente una pausa fino a fine stagione dall’amore “tossico” che lo aveva legato a Zamparini e al Palermo per tre stagioni. La squadra invece adesso deve riprendere il suo percorso e puntare tutto sulle proprie qualità per raggiungere l’ultimo obiettivo rimasto: la permanenza in Serie A.