La storia di un gruppo di ragazzi liceali
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Sono passati appena 25 anni dal primo episodio della serie televisiva, “I ragazzi del muretto”, era il mese di marzo del 1991, trasmesso da Rai 2 dal successo popolare impensato. Un buon risultato televisivo interpretato da un gruppo di ragazzi sconosciuti dal pubblico del piccolo schermo, poi diventati famosi successivamente. Ogni episodio raccontava le vicende di uno o più personaggi vittime di problemi sociali legati all’adolescenza, come l’amore, la droga, il razzismo, l’omosessualità, l’AIDS e la prostituzione. I giovani, quasi tutti diciottenni, la maggior parte di loro appartenevano alla media borghesia, e si riunivano tutti i pomeriggi attorno a un muretto che si trovava nel quartiere Flaminio di Roma. Un vero appuntamento al quale nessuno poteva mancare, perché segnava idealmente la crescita fisica e mentale dei protagonisti.
La colonna sonora, musicata e cantata dagli stadio, rispecchiava le tematiche complicate dei ragazzi che stavano attorno a un muretto, gli stessi giovani di oggi con un’adolescenza arrivata alla fine. “Generazione di fenomeni”, “Un disperato bisogno d’amore”, “Ballando al buio” e “Le cose che contano”, fanno parte della discografia della band.
“Le ragazzine di 15 anni ne dimostrano quasi 30, ma stanno bene così.
Trattami come un uomo che non sono un bambino, non mi diverto più.
Generazione di fenomeni, tutti eroi. Generazione di fenomeni, come mai?”
Una serie televisiva andata in onda per tre stagioni, ottenendo sempre un ottimo successo di ascolti, con l’ultima puntata trasmessa il 2 luglio del 1996. Tre edizioni in cui gli sceneggiatori raccontarono tutte le problematiche degli adolescenti che si affacciavano nel mondo degli adulti, come svezzare un bambino dalla madre. I produttori pensarono bene di finire la serie, divenuta cult, rimasta nella storia della tv italiana.