Interessanti novità nel campo della ricerca medico scientifica per la cura dell’Hiv. Due farmaci antiretrovirali a lunga durata di azione, cabotegravir e rilpivirina, somministrati per via intramuscolare una volta ogni 4 o 8 settimane hanno mantenuto la soppressione virale in circa il 90% delle persone che avevano iniziato questa terapia con un carico virale non rilevabile. La conferma arriva dai dati a 96 settimane dello studio di Fase II LATTE-2 (Long-Acting Antiretroviral Treatment Enabling) presentato a Parigi alla 9th International AIDS Society Conference on HIV Science (IAS 2017). Contemporaneamente, lo studio è stato pubblicato su The Lancet.
I moderni farmaci antiretrovirali sono altamente efficaci se presi ogni giorno. Tuttavia, mantenere una buona aderenza alla terapia nel lungo termine può essere difficile, specie per certe sotto popolazioni di pazienti (persone che assumono droghe o che non hanno una dimora fissa o esposti al disagio sociale). In generale, le formulazioni di farmaci iniettabili a lunga durata di azione potrebbero offrire una valida alternativa alle persone che affrontano un trattamento che durerà tutta la loro vita. Joseph Eron dell’Università della Carolina del Nord, al congresso di Parigi ha presentato i risultati a 96 settimane dallo studio LATTE-2, che sta valutando un regime di mantenimento basato su due farmaci sperimentali che agiscono, l’uno come inibitore della integrasi, cabotegravir di ViiV Healthcare, e l’altro come inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (NNRTI), la rilpivirina di Janssen, un farmaco già approvato per via orale sia come singolo principio attivo (Edurant), sia in combinazione con altri farmaci (Eviplera e Complera).