A 70 anni di distanza da quel mattino del 6 agosto 1945 – alle 8.15 – è stato osservato un minuto di silenzio. Poi il suono delle campane, che hanno dato inizio alla cerimonia di commemorazione delle vittime causate dall’esplosione della prima bomba atomica sganciata dagli americani durante la seconda Guerra Mondiale. Una bomba seguita il 9 agosto 1945, da un altra su Nagasaki. Moltissime le nazioni rappresentate al Memoriale della Pace e che vede per la prima volta la presenza di un rappresentante Usa. Furono 14mila, le vittime solo all’impatto della bomba.
Il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui ha ricordato il pacifismo perseguito dal Paese per 70 anni. Anzi, ha chiesto di promuovere nel mondo la via della pace sancita dalla Costituzione nipponica, il cui articolo 9 rinuncia per sempre alla guerra e all’uso della forza come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Matsui ha detto di auspicare che Hiroshima, col Giappone che ospiterà nel 2016 il G7, possa essere visitata insieme a Nagasaki dal presidente Usa Barack Obama e dagli altri leader mondiali “per ascoltare direttamente dai sopravvissuti” la tragedia della bomba atomica.
Il numero dei sopravvissuti (e i loro diretti discendenti) allo scorso marzo si è attestato a 183.519, circa 8.000 in meno rispetto al 2014, con l’età media che per la prima volta ha superato gli 80 anni.