Dichiara Virginia Raggi Sindaco di Roma
“ Avessi detto sì alle Olimpiadi, i cittadini mi avrebbero portato in trionfo sotto l’arco di Costantino e celebrata per anni come una statista, ma per me viene prima il cittadino che chiede asili, mezzi in orario, strade pulite. Non mi hanno piegata e questo per me è il più grande motivo di orgoglio.”
Il 15 dicembre 2014 il presidente del consiglio Matteo Renzi e il presidente del C.O.N.I Giovanni Malagò, annunciano la candidatura della città di Roma ai giochi olimpionici del 2024.
Il 21 settembre 2016 il sindaco di Roma Virginia Raggi in conferenza stampa annuncia il no definitivo alla candidatura alle Olimpiadi.
Il 29 settembre 2016 il consiglio comunale di Roma approva con 30 voti favorevoli e 12 contrari la mozione per bloccare la candidatura alle Olimpiadi ratificando la scelta del sindaco.
Il 7 ottobre il CONI presenta comunque il dossier della seconda fase della candidatura[ in accordo con i termini previsti, tenendo così ancora formalmente attiva la candidatura italiana.
In conclusione, il no alle Olimpiadi da chi riponeva lucrose speranze è stato accolto male.
Il no della Raggi, è un indicatore politico molto importante, sulla pagina facebook 45.000,00 mila “mi piace” e 15.00,00 condivisioni.
“ Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e contro lo sport, che è parte integrante del nostro programma.” Dichiara Virginia Raggi. “ Noi non vogliamo che lo sport sia utilizzato come pretesto per nuove colate di cemento sulla città. Ricordiamo come sono andati i mondiali di nuoto del 2009, tanti altri scheletri sulla città. Un sogno che si è trasformato in un incubo.”
Le Olimpiadi sono un grande affari per le lobby dei costruttori.
Le lobby sono dei gruppi d’interesse che a proprio beneficio influenzano le rappresentanze politiche nelle loro scelte e nell’amministrazione degli affari pubblici.
Le conseguenze di questo “no” non tardano a farsi sentire.
Nei primi di ottobre davanti alla porta del vicesindaco di Roma Daniele Frongia, avvocato, attivista del M5Stelle che si occupa anche di concessioni sportive, viene trovato piccolo ordigno da cui pendevano dei fili con tre batterie ma senza polvere esplosiva. Beppe Grillo e Virginia Raggi denunciano l’episodio sul blog del movimento 5stelle:
“Si tratta di un messaggio che le forze dell’ordine, alle quali va un ringraziamento per il lavoro svolto con serietà e discrezione, hanno valutato come un atto intimidatorio. Diamo fastidio a qualcuno si legge nel post dal titolo: Un ordigno non ci fermerà. “
La procura che ha aperto un’inchiesta ipotizza un avvertimento indiretto non necessariamente rivolto al collaboratore, una minaccia inaccettabile.
In questa storia romana, Virginia Raggi non ha vita facile e sin dall’inizio della sua nomina, i dissensi dalle fazioni occulte e non della capitale sono forti e chiari.
Attaccata mediaticamente sulle questioni di mafia capitale, pulizia e campi rom, si è difesa benissimo e la scelta del “no alle Olimpiadi” dimostra il coraggio della sua giunta e l’attenzione per aspetti scottanti che riguardano i cittadini e la città di Roma.
Roma è una città dove ogni cosa, sembra non rispondere più a una regola di civile e ordinata convivenza, regna il caos.
Durante il sacco di Roma, per conto dei lanzichenecchi, avvennero devastazioni e distruzioni….
ma era il 1527.