L’Aquila . Grande successo di pubblico(più di 300 persone), ieri all’Università dell’Aquila, al Convegno sui Temi e gli Aspetti Significativi della Pedagogia Contemporanea, organizzato dall’Ill.Prof. Gabriele Gaudieri,incaricato di Pedagogia Generale, presso il Dipartimento di Medicina,Sanità Pubblica e Scienze della Vita diretto dalla Prof.ssa Maria Grazia Cifone. Sono state trattate le suguenti tematiche: 1) Temi, Ambiti di Ricerca e Prassi Educativa;2)Musicoterapia:Il Bambino e la Comunicazione non Verbale;3)Erikson:Sviluppo e Identità;4)La Percezione dello Spazio secondo Piagest;5)Epistemologia Pedagogica;6)Psicopatologia nell’Età dell’Infanzia e dell’Adolescenza.Una sessione speciale, è stata dedicata alla Musicoterapia con brillanti interventi dei Relatori del Conservatorio Statale di Musica “Alfredo Casella” dell’Aquila: la Prof.ssa Stefania Gianni su :”La Musicoterapia: Metodologia ed Intervento in Ambito Pedagogico”; la Prof.ssa Antonella Zenga su :”Corpo, Suono, Voce e Movimento: la Musicoterapia Attiva e le Risorse non Verbali per una Didattica Inclusiva”;Prof.ssa Margherita Di Rocco:”Il Disturbo Ossessivo Compulsivo e la Didattica Musicale come Aiuto per il Miglioramento della Qualità della Vita” e il Prof. Emerito Massimo Casacchia su:”Il Contributo della Musicoterapia nel Percorso della Recovery nella Malattia Mentale”.<<Molte persone-ha affermato il Prof.Casacchia- hanno cercato sollievo per varie affezioni e patologie utilizzando la musicoterapia. E ‘ormai comune per i medici sociali, terapisti, psicologi, assistenti sociali utilizzare questa terapia new-age. Gli studi hanno dimostrato che la musicoterapia, quando è combinata con altre discipline,le condizioni di un paziente in trattamento migliorano.La musica influenza le diverse parti del suo cervello. Può essere estremamente potente per mescolare le emozioni e le interazioni sociali. Avete mai notato come un pezzo di musica classica può farti piangere? Ci si chiede perché la musica si è sempre svolta nelle aggregazioni sociali e nei partiti? Questi sono solo esempi comuni per mostrare come,una musica forte, possa avere una enorme influenza su di noi. Per dire che ad un paziente affetto da ictus, la musica lo apre emotivamente e contribuisce a motivarlo.La musica può farlo uscire dal suo stato d’animo negativo….>>.Dopo il saluto portato dalla Prof.ssa Gianni del Direttore del Conservatorio Giandomenico Piermarini, impossibilitato a partecipare ai lavori per sopraggiunti e non rinviabili impegni professionali, molto apprezzate sono state le Relazioni dell’ Ill.mo Prof. Enzo Sechi Docente di Neuropsichiatria Infantile e Direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell’Aquila su:”Patologie in Età Adolescenziale” e della Dr.ssa Francesca Biancone su:”Alcolismo nell’Età Adolescenziale”.
Il Prof.Gaudieri ha tenuto il suo intervento di apertura sul tema:”La Pedagogia e le Scienze dell’Educazione” e quello conclusivo su:”Le Gangs Giovanili”.Su quest’ultimo,il prof. Gaudieri ha evidenziato che:<< Nell’ultimo periodo,assistiamo,in Italia,alla nascita delle cosidette Latin gangs. O “pandillas”, come vuole l’idioma parlato dalla maggior parte degli appartenenti alle bande giovanili, nel nostro Paese, di ispirazione latinoamericana. Un termine di cui talvolta, riferendosi alle gang di “latinos” di casa nostra, si è anche un po’ abusato. Già, perché le pandillas autentiche, quelle ispanoamericane, molto diffuse anche negli Stati Uniti – soprattutto nei quartieri ispanici di Chicago e New York – meritano forse qualche distinguo.Sono vere e proprie roccaforti del potere criminale, queste bande sono organizzazioni rigidamente strutturate e gerarchizzate, composte nella maggior parte dei casi da autentici gangster con numerosi precedenti penali, dediti allo spaccio, al contrabbando, al traffico d’armi, alla prostituzione, agli omicidi e i furti.Per accedere ad una di queste bande spesso si passa per riti d’iniziazione molto violenti. Come documentato dai filmati registrati nel corso delle indagini della Polizia di Stato, si passa dalle percosse a veri e propri pestaggi brutali, finalizzati a mettere a dura prova la soglia di sopportazione del dolore e le reali motivazioni del candidato di turno.Tutte le bande hanno un proprio “Rey”, il Re. E come per ogni Re che si rispetti, vi è anche una “Queen”, la regina, la compagna di colui a cui tutti sono sottomessi. Il Rey stabilisce gli obiettivi, ordina i pestaggi, le ritorsioni. Chi sgarra, paga. Ma è anche misericordioso: aiuta chi ha bisogno, sostiene i meritevoli.Il look, in puro stile “ecuayorka“, è mutuato dalle icone della musica hip-hop: bandane di diversi colori a seconda della banda di appartenenza, vestiti oversize, grosse catene d’oro e vari ciondoli raffiguranti croci. A completare il tutto, numerosi tatuaggi su ogni parte del corpo e raffiguranti i simboli e i feticci delle varie gang di appartenenza: una lacrima all’angolo dell’occhio ad indicare un omicidio commesso; il nome della banda sul ventre o dietro la schiena; il nome di un compagno morto sulle nocche della mano>>. Entusiasmante e coinvolgente, è stato l’intervento del Dr. .Riccardo Romandini che trattando argomenti specifici su Piagest ed Erikson, si è poi soffermato sulla importanza della Psicologia e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale sottolineando che<< La Psicologia, negli ultimi decenni, ha assunto la veste di Scienza a tutti gli effetti. Attualmente l’efficacia degli interventi psicologici e psicoterapici viene valutata secondo gli stessi rigorosi criteri utilizzati in ambito medico. L’approccio Cognitivo-Comportamentale alle problematiche psicologiche si fonda sui risultati della ricerca scientifica, che hanno mostrato l’esistenza di una stretta connessione tra pensieri, emozioni e comportamenti dell’uomo. In altre parole, molti dei nostri problemi sono mantenuti in vita da ciò che facciamo e pensiamo nelle varie situazioni quotidiane. Modificando pensieri e comportamenti nel presente è quindi possibile liberarci da problemi che ci affliggono da una vita. Questo non facile obiettivo può essere raggiunto utilizzando diversi metodi>>.Eccellente poi, il Resoconto svolto dalla Dr.ssa Lidiana Marcocci sugli:” Aspetti Educativi e Formativi nelle Fasi di Sviluppo”.Infine, vi è stato il Saluto del Presidente del Consiglio Regionale Abruzzese Giuseppe Di Pangrazio che qui ,di seguito,riportiamo:
<< Stimatissimi Convegnisti,
purtroppo impegnato nell’evento annuale della Regione Abruzzo che fa memoria dei “morti in Agricoltura”, sono profondamente dispiaciuto di non poter partecipare al Seminario oggi in programma a L’Aquila, di grande importanza tematica per il senso di centralità che l’argomento da Voi oggi esplorato riveste nel tempo che viviamo.
E’, in effetti, la relazionalità il “bene comune” intaccato dalla crisi che la società attraversa ormai da anni. Sentirsi dentro un contesto partecipativo, riacquisire strumenti di vera partecipazione e solidarietà, rompere le solitudini che hanno colto individui, famiglie, corpi sociali: sono alcuni temi che hanno bisogno di essere nuovamente declinati con metodi e linee di una pedagogia ancor più esigente rispetto al passato, affinchè possano – soprattutto tra i giovani e nel rapporto tra generazioni – riaffermarsi e far rivivere spirito e sensibilità di una storia comune, di gente in relazione.
Il Vostro Seminario è, senza dubbio, una tappa culturale e propositiva per la lettura psicologica che saprà illuminare un itinerario che ci riguarda tutti: cittadini, istituzioni, professionisti, cultori della materia.
Sarà mia cura contattare i Responsabili dell’organizzazione del Seminario per ricevere i contributi della giornata di studio.
Con i migliori auguri di buon lavoro.
Il Presidente del Consiglio Regionale
Arch. Giuseppe Di Pangrazio
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