di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
“Gli americani non gettano mai via i loro rifiuti. Li trasformano in show televisivi”. Lui è Allan Stewart Königsberg alias Woody Allen, l’artista dissacratorio con la società americana. Nato a New York di famiglia ebraica ma cittadino del mondo grazie anche alla sua sconfinata passione per il jazz , tanto da assumere il nome di Woody Herman, noto clarinettista americano, oltre alla sua sensibilità di scrittore che lo proietterà nel mondo ovattato del cinema e del teatro fra gli artisti più influenti dei.recital d’autore di Broadway. Woody esordisce con il film “Prendi i soldi e scappa” del 1969, mentre negli anni settanta inizierà il suo percorso hollywoodiano cominciando un sodalizio artistico con l’attrice Diana Keaton, sua collega di lavoro e successivamente compagna nella vita, ottenendo due premi Oscar con la riuscitissima pellicola “Io e Annie” del 1977, come miglior film e miglior sceneggiatura originale. I film da lui diretti e interpretati, raccontano quasi sempre il suo stato d’animo malinconico caratterizzato da trent’anni di terapia dall’analista, sempre con appuntamento fisso di due o tre sedute a settimana. La psicoanalisi è l’elemento reggente del suo personaggio e dei suoi film. Un comico dall’immagine nevrotica, cerebrale e timida, soprattutto apprezzato dai suoi sostenitori per i tic che caratterizzano le sue battute dall’effetto improvviso e dalla comicità intelligente.