Le confessioni di un’attrice campana
di Antonio Agosta (Redazione di Sicilia)
Giuliana è l’antidiva per eccellenza, l’attrice che a 55 anni si mostra a mare in bikini senza alterare la propria figura, nell’invidia delle sue tante colleghe. L’artista, nonostante una brillante carriera cinematografica ricca di successi e due David di Donatello come miglior attrice protagonista, ha un passato che vorrebbe dimenticare, e se potesse, resettare per sempre dalla sua mente. A 18 anni decise di abortire, allora l’aborto non era legale, perché non si sentiva pronta a diventare madre. E sebbene fosse la sorella maggiore di Teresa, cantautrice nell’ambito della canzone d’autore partenopea, già apprezzata musicalmente dal pubblico, il suo nome stava iniziando a giare in quel mondo ovattato fatto di nastrini e paillettes del cinema e del teatro. Nel 1977, all’età di ventuno anni, viene scritturata per lo sceneggiato Rai “Una donna”, tratto dal romanzo di Sibilla Aleramo, e successivamente, affianco di Marcello Mastroianni, le verrà affidata una parte nella fiction “Le mani sporche”, diretta dal regista Elio Petri, quello che sarà il suo compagno di vita, morto nel 1982. “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi, “Io, Chiara e gli altri” di Maurizio Ponzi, e “Casablanca Casablanca” di Francesco Nuti, sono tre lungometraggi della commedia all’italiana degli anni ‘80 che ne esalteranno la bravura, di carattere brillante, di un’attrice nata quasi per caso, oltre al film drammatico “ Cento giorni a Palermo” di Giuseppe Ferrara, nella rievocazione dell’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nei suoi 100 giorni a Palermo.
Di temperamento altezzoso, dai tratti irascibili, Giuliana nasconde la maturità di una donna che ha sempre lottato per far valere le sue idee, creandosi ostilità e inquietudini lavorativi.
Giuliana al momento non ha storie d’amore importanti, e non nasconde la sua relazione con Mario De Felice, il tronista di “Uomini e Donne”, un uomo molto più giovane di lei, quasi in un lungo rapporto in cui lui era il suo toyboy, quasi da film.
Durante il suo spettacolo teatrale “La lampadina galleggiante”, l’attrice è stata ricoverata d’urgenza per una polmonite prima, e un’embolia polmonare dopo, rischiando gravi conseguenze di salute. La sofferenza l’ha trasformata da un punto di vista umano e professionale, rendendola una persona migliore, a dispetto dei colleghi che l’hanno tradita nella sua lunga degenza in ospedale.
Oggi, a 59 anni, Giuliana rimpiange quella decisione fatta in maniera superficiale, non aver portato a termine la gravidanza all’età di 18 anni, e neanche nella maggiore età con l’inseminazione artificiale, per poi scoprire di avere una tendenza a coagulare troppo. Improvvisamente capisci che la felicità non è mai quella che tu pensavi di aver raggiunto a denti stretti, però basta l’amore per riportarti alla vita e l’affetto dei colleghi, quelli veri.