Il 13 febbraio è stata la data della Giornata internazionale dedicata all’epilessia. Una patologia che in Italia colpisce 500 mila persone, ma ogni anno si registrano 25 mila nuovi casi.
“La gestione del percorso assistenziale delle persone con epilessia, – spiega la Società italiana di neurologia (Sin) – dalle indagini diagnostiche di routine o più complesse alla prescrizione di uno o più farmaci, dall’eventuale terapia neurochirurgica al supporto psicologico, è articolata e richiede la collaborazione di un team multidisciplinare. In Italia tutte le Regioni dispongono di uno o più Centri per l’epilessia riconosciuti dalla Lega italiana contro l’epilessia che ne garantisce la qualità. In queste strutture un’équipe composta da medici epilettologi, neurochirurghi, neuroradiologi, psicologi e tecnici di neurofisiopatologia si fa carico della complessità gestionale, caso per caso”. I centri specializzati sono un “perno assistenziale” fondamentale: “Attualmente – precisano i neurologi – la maggior parte delle forme di epilessia può essere ben curata con farmaci antiepilettici che consentono una soddisfacente qualità della vita in gran parte delle persone che ne sono affette. Solo una minoranza necessita di trattamenti più complessi che possono essere gestiti solo da centri specializzati”.
In Lombardia sono 90mila i pazienti colpiti da epilessia che il servizio sanitario lombardo assiste. Questa “non è una patologia che va tenuta nascosta, da cui rifuggire o avere paura”, afferma l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: “Da oggi in virtù anche dell’attuazione della legge di evoluzione del nostro sistema socio sanitario, che ha come fulcro la presa in carico dei pazienti, rilanciamo Epinetwork, la Rete dei Centri per l’Epilessia della Regione Lombardia, creata nel 2007”. Gallera aggiunge quindi che “fra le nostre strutture ospedaliere e territoriali vengano definiti percorsi integrati affinché i malati possano ricevere cure di massima qualità, omogenee ed efficaci”.
Il Consiglio regionale del Lazio ha celebrato la Giornata mondiale dedicata all’epilessia con un convegno interdisciplinare promosso in collaborazione con l’associazione Aice Lazio Onlus, per mettere in comunicazione pazienti, familiari, medici dello sport, istituzioni scolastiche ed epilettologi, questi ultimi della Lega italiana contro l’epilessia (Lice).
L’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali del Friuli Vewnezia Giulia, Maria Sandra Telesca, spiega che “l’epilessia è una condizione neurologica storicamente temuta e mal conosciuta, spesso etichettata come qualcosa di oscuro e sinistro, con effetti che hanno portato a discriminazioni e limitato il diritto ad una buona qualità di vita delle persone che ne sono affette: trovo molto importante approfondire, con testimonianze dirette, anche in forma di intrattenimento rivolto alla popolazione, i contorni effettivi del tema e le prospettive di cura e ricerca”.
Per Telesca “occorre sfatare paure che nascono in modo pregiudiziale attorno a questa variegata e nella maggior parte dei casi curabile patologia, in cui coesistono condizioni benigne, transitorie e solo altre, quasi sempre una minoranza, più difficili da curare”.
L’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali del Friuli Vewnezia Giulia, Maria Sandra Telesca, spiega che “l’epilessia è una condizione neurologica storicamente temuta e mal conosciuta, spesso etichettata come qualcosa di oscuro e sinistro, con effetti che hanno portato a discriminazioni e limitato il diritto ad una buona qualità di vita delle persone che ne sono affette: trovo molto importante approfondire, con testimonianze dirette, anche in forma di intrattenimento rivolto alla popolazione, i contorni effettivi del tema e le prospettive di cura e ricerca”.
Per Telesca “occorre sfatare paure che nascono in modo pregiudiziale attorno a questa variegata e nella maggior parte dei casi curabile patologia, in cui coesistono condizioni benigne, transitorie e solo altre, quasi sempre una minoranza, più difficili da curare”.