Roma. “Mai dire mai”, “La politica è l’arte del possibile”, due slogan della politica antica e moderna che non tramontano mai. Dunque come applicare i detti alle vicende capitoline? Le dimissioni del Sindaco di Roma Ignazio Marino, a seguito delle disavventure pontificie, spese facili eccetera eccetera, sono state rassegnate, ma non formalizzate. Insomma per ora c’è un proposito dimissionario, che dovrebbe concretizzarsi lunedì mattina 12 ottobre. Poi c’è il countdown dei famosi venti giorni, utili al sindaco e alla politica per eventuali ripensamenti in corso d’opera. La situazione pare delineata, c’è chi già si sente in campagna elettorale, ma siamo così sicuri che in questi giorni non possa accadere nulla? Domande, interrogativi ai quali le formalità burocratiche danno risposte con scadenziari precisi, ma che non appartegono alla politica. Il partito di riferimento, non volendo mandare la capitale ad elezioni ha cercato fino alla fine di mantenere aperta la partita, tentando di difendere ma non tanto per lui quanto piu’ per scongiurare le elezioni e difendere altre poltrone che sono bel collegate a nuovi assetti amministrativi. La staticità che conviene ad una politica vecchio stampo mascherata da innovazione, non appartiene certo a Marino, il quale ha vivacizzato la sua legislatura con fare goliardico, talvolta noncurante di cio’ che in effetti stesse accadendo. Il game over alla partita Marino lo ha dato Papa Francesco, mai prima d’ora il successore di Cristo sulla terra era stato costretto a smentire una autorità massima come il Sindaco di Roma. Sancta Romana Ecclesiae questa volta ha rotto gli indugi papalini d’epoca ed ha “chiarito” alla fonte il non invito americano a Filadelfia. Dichiarazione che sotto il profilo interpretativo lascia ben evidenziare anche tutto il conseguente non gradimento del Papa rispetto a Marino in quella circostanza. Poi la partita è stata lasciata aperta dalla politica e chiusa dal solito uso leggero delle pesanti carte di credito istituzionale. I soldi dei romani in tasca. Poi la restituzione agli stessi del tolto, per andare avanti. Poi il passo indietro. Un percorso pieno di contraddizioni, che potrebbero però riservare ancora sorprese. I tempi di recupero della partita non sono ancora iniziati. (d.i.)