“Il giovane ventisettenne, laureato in psicologia non è soltanto mente ma anche pura profondità”
Così trova il suo spazio fra le righe di una sua poesia, Francesco Cifariello, il quale riesce ad esprimere attraverso poche righe un significato pregnante. Al contrario di quel che possa apparire, la sua composizione tutt’altro è che un inno alla tristezza, ma una riflessione su ciò che spesso si vive quotidianamente a causa di una società non sempre ben predisposta ad accogliere e comprendere. Possiamo quindi riflettere anche noi, leggendo con attenzione, il messaggio che intende diffondere attraverso: “Frammenti”
Impetuosa come il mare è l’emozione di un animo ferito, calpestato, maltrattato.
Abusato senza tregua da tono sferzante di infelici anime del mondo mobilia e del detentore dell’anima stessa.
Oggi dice si, domani no,dopodomani forse, poi non so.
Come coltelli nel cervello, è esso sanguinante, come perso in in vortice di correnti di cui solo la sua profondità, pericolosa e timorosa, potrà poi sbrogliare l’esistenza stessa.
(Francesco Cifariello)
Possiamo proseguire alla comprensione di tale poesia attraverso un’analisi dettagliata della forma e terminologia, eseguendo una prosa del testo:
Cosi come un mare in tempesta, che agisce con violenza, forza ed irruenza, è l’emozione provata da qualcuno la cui anima è stata ferita,calpestata e maltrattata; quell’anima che senza freni né limiti ha subito abusi dai modi maldestri di persone che abitano il mondo, e dal chiudersi in sé dell’anima. Oggi quell’anima dice si, domani no, dopodomani forse, poi non so. L’indecisione tormenta la mente, come lame di coltelli nel cervello ormai sanguinante, come perso in vortici di correnti che lo trasportano a gran velocità, la cui sola profondità, pericolosa tanto da intimorire potrà risolvere la sua tormentata esistenza.
È senz’altro ben chiaro il suo pensiero, espresso dettagliatamente, il quale non lascia spazio alla fantasia, preciso e tagliente, sicuro e continuamente affermativo e con l’intento di esporre una comune condizione; potremmo dire ” senza peli sulla lingua”. Dimostrazione del fatto che non importa quanto razionali si possa essere, bisogna dar voce anche alla parte irrazionale, emotiva, la quale spesso viene repressa in un mondo in cui apparire apatico e impassibili sembra conferire una marcia in più. Dopo l’attenta lettura di questa composizione si può ben comprendere tutt’altro. Ascoltare sé stessi è il primo passo da compiere per spezzare quelle catene che spesso ci tengono legati alla materialità di questo mondo.
(Morena De Luca)