L’88esima edizione degli Academy Awards si è appena conclusa: finalmente Di Caprio dopo anni di delusioni, vince il premio come miglior attore; premiato come miglior film “Il Caso Spotlight” di Tom McCarthy; gioisce anche l’Italia con Morricone, premiato per la migliore colonna sonora.
A Los Angeles per tutta la notte le star del cinema hanno calcato il red carpet, e le premiazioni sono state seguite da milioni di spettatori in tutto il mondo. La cerimonia degli Oscar è stata una delle più contestate di sempre: il conduttore Chris Rock, giovane attore comico americano, ha denunciato ripetutamente prima e durante la serata, la presenza pressoché inesistente di attori neri o latini tra le candidature. Mancanza che ha scatenato prima di tutto l’ira di attori del calibro di Will Smith ed Eva Longoria, che da un lato avevano invitato gli spettatori a boicottare la cerimonia da casa, e dall’altro avevano esortato gli attori afro-americani e latini, presenti alla premiazione, a portare una fascia nera al braccio per manifestare il proprio dissenso ai cosiddetti “Oscar Bianchi”. Dalla prima edizione, datata 16 Maggio 1929, gli Oscar non avevano mai subito una perdita di consensi e di ascolti come negli ultimi due anni: nel 2015 avevano avuto un sensibile calo degli ascolti televisivi attestato al 15% e del 20% tra gli spettatori di origine afro-americana; quest’anno, causa le continue polemiche, si prevede un calo ancora più netto. Un danno economico non indifferente che fa tentennare anche la tv americana ABC, che stava trattando con gli organizzatori degli Awards un contratto a lungo termine che prevede la costruzione di un nuovo museo e la copertura dei costi. Polemiche e dati a parte, i premi sono stati assegnati e il popolo di appassionati ha commentato positivamente le scelte seguenti alla classica frase “And the winner is…”: a furor di popolo la statuetta come migliore attore è stata assegnata a Leonardo Di Caprio e alla sua performance ai limiti dell’umano in “The Revenant”; come Miglior film e miglior sceneggiatura è stato premiato “Il caso Spotlight”, il film di Tom McCarthy che racconta l’attività investigativa di un team di giornalisti che avevano denunciato gli abusi su minori di alcuni preti cattolici. Il premio come Miglior Attrice è andato a Brye Larson per la sua interpretazione in Room, film drammatico, di Lenny Abrahamson. All’età di 87 anni, Ennio Morricone, stupisce di nuovo il mondo intero conquistando la statuetta per la Migliore Colonna Sonora del film “Hateful eight” di Quentin Tarantino. “Mad Max: Fury Road” del regista George Miller, fa il pieno di statuette: scenografia, montaggio, sonoro, montaggio sonoro, costumi e trucco; “La Grande Scommessa”, film di Adam McKay, basato sul libro di Michael Lewis “The big Short-Il grande Scoperto”, viene premiato per la migliore Sceneggiatura non originale. Il miglior film straniero arriva dall’Ungheria: Laszlo Nemes con il suo “Il figlio di Saul”, al debutto assoluto sul red Carpet”, dopo aver incassato il Golden Globe e aver vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015, trionfa anche agli Oscar. “The Danish girl”, il film in cui Eddie Redmayne interpreta la vita di Lili Ilse Elvenes, primo uomo nella storia a sottoporsi ad un intervento chirurgico di cambio sesso e ad essere identificato come transessuale, dopo aver ricevuto tre candidature incassa solo il premio come migliore attrice non protagonista, assegnato a Alicia Vikander. Come miglior film d’animazione stravince “Inside Out”, il film Pixar attualmente più amato dai bambini e non solo. La notte degli Oscar, come sempre è stata speciale per tutto il mondo del cinema, ma naturalmente la lista degli scontenti è lunghissima: da “Carol”, passando tra “The Martian” e “Star Wars”, fino a “Creed” di Sylvester Stallone, la delusione è tanta, viste le numerose nomination e la conseguente assenza di statuette.