Editoriale del Direttore – Si parla sempre più spesso di fake news, ossia le notizie false a volte denominate anche bufale, che girano sul web diventando verità con una diffusione capillare sui social media e sul web. I rischi di queste notizie sono tralaltro ragguardevoli, e così come accadeva nei pettegolezzi di strada… vox populi… vox Dei. Il web in realtà è una prateria che presenta innumerevoli rischi ed opportunità, una tra le quali è quella di poter diffondere ciò che viene in mente, senza però tener conto dei rischi che ne derivano. Ma anche se concreti questi rischi a causa di una vacatio legis, spesso diventano pressochè irrisori. Il problema sta nel fatto che il legislatore o presunto tale non conosce la materia informatica e gli ambiti in cui servirebbe legiferare. Di qui si passa ad una sorta di anarchia web, in cui tizio può dire bene o male di caio facendolo leggere a Sempronio. Le fake news possono essere generate in tanti modi, ed hanno effetti anche perduranti nel tempo, poichè i motori di ricerca “intercettano” la notizia e la tengono in bibliografia associata al soggetto che la riguarda.
E dunque come fare? Uno degli elementi di contrasto sarebbe quello di rivalutare la deontologia professionale giornalistica. Quanti sono iscritti all’ordine professionale dei giornalisti, infatti, devono rispettare determinati dettami relativamente alla verifica delle fonti sulle notizie, o meglio ancora assumendosi la responsabilità di ciò che si scrive e si pubblica. Le fake news sono alimentate da un web selvaggio, spesso faidate, dove tutto è un pò consentito a tutti. E’ come nelle pubbliche amministrazioni; un tempo per fare l’assessore anche di paese occorrevano alcuni requisiti non scritti ma dettati dal buon senso, ora tutti possono fare tutto, primi cittadini compresi. Così è nella comunicazione del terzo millennio, che riporta però tutti noi con i piedi per terra, e solo attraverso l’ausilio di piani specifici si può contrastare il fenomeno delle fake news. Il futuro è nelle nuove frontiere della comunicazione, che forniscono importanti opportunità alle nuove professioni digitali e anche per i giornalisti del terzo millennio ormai in fase avanzata.
Le notizie certificate da fonte giornalistica, da professionisti di settore, da testate giornalistiche on line, da una ottimale pianificazione della web reputation sono la ricetta per una cura ad una patologia informatica che rischia di degenerare e di creare danni maggiormente importanti a carico di personaggi influenti, come di attività, aziende ecc. Si tratta di costruire contenuti per obiettivi, utilizzando le parole che devono essere certificate ed intercettate dai motori di ricerca. I format ci sono, e dunque… la soluzione c’è. Basta capirla ed applicarla ad ogni contesto. Per approfondimenti clicca qui.
Daniele Imperiale
Data Profile Entity – Le nuove frontiere della comunicazione
Arimas Business Center
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