Redazione – I motori della politica sono più caldi che mai ed i cittadini, come sempre avviene in prossimità di consultazioni elettorali sono la preda per eccellenza. Un referendum costituzionale particolarmente sentito e vissuto quello del prossimo 4 dicembre, e che inaspettatamente coinvolge emotivamente i cittadini, i quali in un numero sempre crescente evidenziano e sbandierano le intenzioni di voto sui social media. Foto profilo modificate con indicazioni del voto per il SI o per il NO, con post allegati di commento. Tanti, troppi purtroppo non sono ben informati su ciò che sta avvenendo, ed in pratica quella che è la massima espressione del popolo in senso puro (ossia il voto referendario) si è trasformato in una pura diatriba di natura politica. Le ragioni del SI e quelle del NO si accavallano, le tribune elettorali diventano quasi divertenti, e si sorride nel sentire tanti sproloqui o ovvietà di circostanza generalizzati. In alcuni casi la consultazione è stata occasione per tirare fuori dagli armadi vecchi marpioni cadenti nel fisico e nell’ultraottuagenarietà ma non nello spirito e nella verve di voler essere sempre protagonisti a perpetua memoria. Molti politici, talmente abituati a vivere nel lusso ed in barba ai cittadini, non si pongono più nemmeno il problema etico e sociale. Il popolo del terzo millennio è ciò che di meglio possa esserci. Tutto è consentito a tutti. Si vive in un torpore generalizzato, forse voluto e ben coordinato, in cui l’italiano si lamenta, si lamenta e prova quasi compiacimento nella sua stessa lamentela. Negli anni di ferro, le rivoluzioni sessantottine hanno portato in piazza generazioni studentesche per meno dell’un percento del disagio che oggi grava sulla nostra nazione. Siamo tornati molto indietro, il classismo ha preso il sopravvento riportando inconsapevolmente il ruolo del cittadino a “suddito”. In fondo siamo sudditi e vittime di un sistema che non piace, ma poi non corrisponde alcuna reazione all’azione di prepotenza che su tutti i fronti gli italiani sono costretti a subire. Resta da vedere se poi nel segreto dell’urna la sudditanza venga esercitata ancora una volta. Obbediranno ai partiti o si ragionerà con la testa propria? Contenti noi. Contenti tutti. @direttore