Amnesty Internationa: a Pechino si uccide per legge
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
In Cina la pena di morte non fa più notizia, si uccide più degli altri paesi messi insieme, luogo in cui la misericordia è una cosa dell’altro mondo e non di questo mondo.
L’esecuzione di Jia Jinglong ha scosso la comunità in cui viveva. Jia era prossimo alle nozze, voleva vivere accanto alla ragazza che amava con il classico finale: “E vissero felici e contenti”. Ma così non è stato. Il capo villaggio della provincia dell’Hebei, per scopi suoi personali, ha fatto demolire la casa dove Jia e la fidanzata dovevano andare a vivere dopo il loro matrimonio. Il giovane si è visto crollare il mondo addosso come un castello di sabbia. E’ impazzito. Improvvisamente si è ritrovato senza lavoro ed è stato lasciato dalla fidanzata, meditando vendetta uccidendo il capo villaggio, ma lo ha solo fatto per amore.
I social-media e gli attivisti di mezzo mondo si sono mobilitati per fare annullare l’esecuzione del giovane che ha ucciso per amore, senza ottenere l’effetto benevolo auspicato.
Ore 10 del mattino. “La corte d’Appello di Shijazhuang ha eseguito
la pena di morte per l’omicida Jia Jinglong”. Jia prima dell’esecuzione ha incontrato i suoi familiari, dichiarando di non essersi pentito del suo gesto orrendo .