Editoriale – Renzi torna protagonista indiscusso della politica nazionale e si toglie sicuramente qualche sassolino nella scarpa, dopo la sua plebiscitaria rielezione a Segretario Nazionale del PD. Archiviata la fase del referendum personalizzato e perso, il Matteo italiano inizia dunque a pieno titolo a tracciare la linea politica, ed è quella delle elezioni anticipate in settembre. Renzi indica anche una data possibile il 24, e conferma intese in itinere con Berlusconi per gli aspetti relativi alla legge elettorale. Sembrano essere tutti concordi con il sistema tedesco, che voterà parimenti nella stessa data, se le indicazioni dovessero trovare riscontro nelle procedure istituzionale. Ma se c’è l’intesa sul nuovo sistema elettorale, a Mattarella non resterebbe altra scelta che quella di procedere allo scioglimento del Parlamento ed indire nuove elezioni. Anche in pentastellati passano da un ermetismo consolidato ad una disponibilità di dialogo su determinati fronti. Goliardicamente il comico politico penserà; piatto ricco mi ci ficco. Se ne dovranno fare una ragione l’esercito dei mitappiani grillini contrari ad ogni forma di dialogo. Inizia dunque una nuova fase? Sicuramente è già in atto da prima che tutto ciò accadesse. L’affermazione di Renzi è nel suo partito ma sicuramente anche con il supporto di consenso esterno da parte della politica tradizionale su vari fronti. L’ascesa grillina riesce a far fronte comune ed unire da destra a sinistra… probabilmente sì, in troppo non vedono adatto il comico/politico poter/dover competere con Trump o con altri leader e statisti di politica internazionale e mondiale. Del resto la politica è anche dura, ma serve mediazione, confronto, dialogo per trovare le soluzioni nell’interesse reale del popolo. Per Renzi, sicuramente si tratta di una nuova occasione dunque, ed il Matteo nazionale potrebbe concludere l’anno con una nuova investitura a Palazzo Chigi, e stavolta a pieno titolo verso una situazione che, in base alla legge elettorale, troverebbe comunque una sua stabilità e ragion d’essere, e stavolta il leader sarebbe indicato dal popolo e non imposto dal Presidente della Repubblica. Forse la gente è stanca dei giochi di potere, ed è giusto che se ne tenga conto e soprattutto rispetto. Renzi, ha pagato in prima persona anche errori per conto terzi, e lo ha saputo fare con eleganza e realismo senza nascondere una umana amarezza per quanto accaduto. E se l’esperienza è la sommatoria degli errori, di insegnamenti il nostro Renzi ne avrà certo avuti in questo ultimo anno. Ai posteri le ardue sentenze.
Daniele Imperiale
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