Redazione – Il conto alla rovescia è iniziato, e così nel pomeriggio inizia il tormentone parlamentare, spina nel fianco del PD che però va dritto verso l’obiettivo ad oltranza. Stiamo parlando del decreto per le adozioni, ossia quel termine in inglese che molti dei nostri acculturati onorevoli non riescono nemmeno a pronunciare (stepchild adoption). Una rivoluzione nel contesto della famiglia che rischia di andare un pò troppo in controtendenza, rispetto al fatto che in Italia i matrimoni gay non sono consentiti, e gli effetti di questa evoluzione involutiva rischiano di destabilizzare il ruolo della famiglia cardine. Tanto che perfino il vaticano si è sentito costretto a suggerire “il voto segreto” al Parlamento, per molti è stata una ingerenza, ma potrebbe trattarsi invece di un atto dovuto. Con tutte le ipotesi applicative il ddl Cirinnà prevede una serie di situazioni, eventi prevedibili o non prevedibili che andrebbero poi a riconoscere diritti e potestà genitoriale a soggetti diversi dai genitori naturali. Gli effetti consentirebbero dunque, tra le altre ipotesi, anche quella che due gay possano adottare un bambino, figlio di uno dei due della coppia. Quindi le unioni civili con il ddl Cirinnà diventerebbero una specie di matrimonio sostitutivo. La politica è fortemente divisa, in altre epoche probabilmente gia’ ci sarebbe la Chiesa in piazza, ora tutto è piu’ contenuto ed ovattato. Renzi va avanti per la strada tracciata dalla Cirinnà, ma potrebbe anche saltare tutto, anche perchè la scelta non è tanto politica quanto etica e sociale. L’Italia è un paese molto arretrato su certe tematiche, e probabilmente il ddl Cirinnà è stato posto in modalità accelerata rispetto alla finta staticità sociale a cui siamo sottoposti. I sentimenti possono non avere limiti, e può essere giusto favorire unioni civili, anche tra persone dello stesso sesso. Quando poi però si parla di figli, infatti, non si può cambiare il corso o le regole della natura. Si profilano dunque due giornate di fuoco parlamentare; vedremo questa partita chi la vince.