Sul dissesto idrogeologico cinquecento progetti finanziati per 100 milioni potrebbero comportare un totale di due miliardi di euro di interventi sul territorio. E’ la stima fatta dal ministero dell’Ambiente che lavora in raccordo con la struttura di Missione #ItaliaSicura di Palazzo Chigi.
Si evidenzia così come la ripartizione del fondo da 100 milioni di euro, l’80% di queste risorse siano destinate a finanziare la progettazione di interventi sul dissesto nel Mezzogiorno. E’ un volano anche per altre risorse, sostiene il ministro dell’Ambiente, sottolineando proprio che per “effetto moltiplicatore sul territorio per superare ritardi passato, un euro ne vale venti sui cantieri”.
“Questo fondo – spiega Galletti – ci consente di andare avanti ancora più speditamente e in ogni regione italiana con le opere più importanti per i cittadini e il territorio, a partire dal Sud che più di tutti sconta un ritardo nei progetti. La sfida è tagliare i ponti con un passato di lungaggini burocratiche e fare pianificazioni strutturate, tecnicamente avanzate, in grado di far partire subito le opere sul territorio”.
“Il successo del fondo, per ora unico nel panorama dei lavori pubblici – spiega il ministero – dipende dall’efficienza dell’azione commissariale, di cui la legge ha voluto investire i presidenti delle Regioni, attribuendo loro responsabilità dirette ma anche poteri speciali e di deroga incisivi”.
“Il successo del fondo, per ora unico nel panorama dei lavori pubblici – spiega il ministero – dipende dall’efficienza dell’azione commissariale, di cui la legge ha voluto investire i presidenti delle Regioni, attribuendo loro responsabilità dirette ma anche poteri speciali e di deroga incisivi”.
Se l’80% delle risorse va al Sud, l’altro 20% va al Centro-Nord. Il ministero quindi spiega che la ripartizione dei trasferimenti viene poi indirizzata alle contabilità speciali per le singole regioni. Quindi saranno effettuate tre ripartizioni. Quasi sedici milioni di euro vanno alla Sicilia, destinataria della maggior parte dei fondi. Seguono poi Puglia, Campania e Sardegna, ognuna delle quali avrà a disposizione oltre 12 milioni di euro. Sono 9,2 i milioni per la Calabria e 7,5 quelli che verranno destinati all’Abruzzo. Basilicata (6,3 milioni) e il Molise con 3,4 milioni chiudono lo stanziamento per il Mezzogiorno.
Al Nord la maggior parte dei fondi vanno in Lombardia (poco oltre 3 milioni), a Toscana ed Emilia Romagna (circa 2,5 milioni), seguono Veneto e Lazio con circa due milioni e Marche con un milione di euro. Oltre ottocentomila euro per ciascuna regione vanno alla progettazione di opere in Umbria, Liguria e Friuli Venezia Giulia, fondi anche per le Province Autonome di Bolzano (634 milioni), Trento (589) e la Valle d’Aosta (437 milioni).
Viene spiegato anche l’ordine di destinazione dei fondi: in via prioritaria sono finanziate le progettazioni degli interventi nelle tabelle C e D del “Piano stralcio per le aree metropolitane”, seguono gli interventi previsti nel Piano nazionale 2015-2020 già presentati nel database online Rendis e validati dalle Regioni secondo il loro ordine di priorità. Il 20% delle risorse di ciascuna regione va riservato alla progettazione di interventi integrati che non solo mitighino il rischio idrogeologico ma tutelino e recuperino ecosistemi e biodiversità.