Redazione – Il tasso di disoccupazione aumenta e a dicembre arriva al 40,1% quella giovanile. E’ il livello più alto dal giugno 2015. Risale quindi la disoccupazione giovanile.
L’Istat indica un tasso di disoccupazione a dicembre al 12%, stabile su novembre e in rialzo di 0,4 punti su dicembre 2015, mentre il dato relativo alla fascia di età 15-24 anni risale al 40,1%.
Nell’Eurozona, invece, la disoccupazione scende al 9,6% rispetto a novembre.
L’ultimo mese dell’anno vede sostanzialmente invariato il numero degli occupati rispetto al precedente (+1.000), mentre sono cresciuti di 242mila unità su dicembre 2015 (+1,1%).
Diminuiscono ancora gli inattivi 15-64 anni, -15mila unità su novembre e -478mila unità su dicembre 2015. A dicembre cresce l’occupazione nella fascia 25-34 anni rispetto a novembre con 46mila unità al lavoro in più (+1,2%).
Si registrano anche dati sull’andamento dell’economia, sia del nostro Paese che a livello internazionale, provenienti da diverse fonti.
Eurostat stima che il Pil dell’eurozona nel quarto trimestre 2016 è cresciuto dello 0,5%, rispetto al precedente, dove aveva segnato un +0,4%.
Nel 2016 il Pil dell’eurozona ha registrato un +1,7%. Nei 28 il Pil è cresciuto dello 0,6% dopo lo 0,5% del terzo trimestre, mentre nel complesso del 2016 ha segnato +1,9%. Rispetto al quarto trimestre 2015, il Pil è salito dell’1,8% nei 19 e dell’1,9% nei 28.
Sempre sul prodotto interno lordo, ma quello del nostro Paese, interviene l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) stima per il quarto trimestre 2016 una crescita congiunturale del Pil dello 0,2% (+1% circa sul corrispondente periodo 2015) che implicherebbe un aumento dello 0,9% nell’anno (+0,8% la stima del Documento programmatico di bilancio). Secondo quest’analisi il 2017 si è aperto però con una maggior incertezza e per il primo trimestre è ipotizzabile un +0,1% congiunturale (+0,7% su base annua). Accelera a gennaio l’inflazione in Germania: il tasso secondo i dati dell’Ufficio federali di statistica segna +1,9% rispetto all’anno precedente.
Il Fronte monetario internazionale indica invece il problema del nostro debito pubblico. L’Italia è un “tipico esempio di Paese con un alto rapporto tra Pil e debito pubblico, una nazione che ha poco o niente spazio fiscale”.
Mentre l’Ufficio parlamentare di bilancio stima invece che la ripresa procede ‘a ritmi moderati’: per il quarto trimestre 2016 una crescita congiunturale del Pil dello 0,2% (+1% circa sul corrispondente periodo 2015) che implicherebbe un aumento dello 0,9% nell’anno.
Ritornando ai dati Istat sull’occupazione su base annua, a dicembre si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,1% su dicembre 2015, pari a +242 mila). La crescita tendenziale è attribuibile ai lavoratori dipendenti (+266 mila, di cui +111 mila i permanenti, +155 mila quelli a termine) e coinvolge sia le donne sia gli uomini, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+410 mila). Nello stesso periodo aumentano i disoccupati (+4,9%, pari a +144 mila) e calano gli inattivi (-3,4%, pari a -478 mila).
Ritornando ai dati Istat sull’occupazione su base annua, a dicembre si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,1% su dicembre 2015, pari a +242 mila). La crescita tendenziale è attribuibile ai lavoratori dipendenti (+266 mila, di cui +111 mila i permanenti, +155 mila quelli a termine) e coinvolge sia le donne sia gli uomini, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+410 mila). Nello stesso periodo aumentano i disoccupati (+4,9%, pari a +144 mila) e calano gli inattivi (-3,4%, pari a -478 mila).