Avetrana. Ad uccidere Sarah Scazzi, il 26 agosto di cinque anni fa, furono la zia Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri, cugina della vittima quindicenne. Lo ha confermato stasera la Corte di assise di appello di Taranto, dopo oltre tre giorni di camera di consiglio. Furono le due donne, anche per i giudici di secondo grado, a strangolare nella loro casa Sarah, e insieme a Michele Misseri, (condanna ad otto anni confermata per soppressione di cadavere) ad eliminarne il corpo, che fu trovato dopo 42 giorni in un pozzo-cisterna in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana (Taranto). Il dispositivo della sentenza è stato letto dalla presidente della Corte, Patrizia Sinisi (a latere Susanna De Felice più i sei giudici popolari) poco prima delle 20.30. Nessuna reazione da Cosima e Sabrina, nessun cenno da parte di Michele Misseri, che sedeva tra i banchi accanto al suo legale. Reazioni invece della gente all’uscita di Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima. Dai balconi qualcuno ha urlato «Assassino», mentre epiteti sono stati uditi quando il furgone blindato con a bordo Cosima e Sabrina ha lasciato la sede della Corte di appello.