Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è stato eletto presidente nazionale dell’Anci dall’assemblea congressuale riunita a Bari il 12 ottobre. Decaro, 46 anni, esponente del Pd, è sindaco di Bari dal giugno 2014 e dal gennaio 2015 è vicepresidente Anci Nazionale. Prima dell’elezione a sindaco, era stato assessore comunale ed è stato eletto alla Camera alle politiche del 2013.
Decaro è stato eletto a maggioranza, 4 gli astenuti, 10 i voti contrari. “La scelta per Decaro è forte, autorevole e importante – ha detto il presidente uscente dell’Anci, Piero Fassino – dopo molti anni viene eletto il sindaco di una grande città del Mezzogiorno, un amministratore che ha una comprovata esperienza, un sindaco giovane, che parlerà alle nuove generazioni di amministratori. Per tutte queste ragioni, stiamo facendo una buona scelta”. Fassino ha ringraziato anche Matteo Ricci ed Enzo Bianco, in corsa, fino a qualche settimana fa, per la poltrona di presidente dell’Anci, oltre al vicepresidente Paolo Perrone. Ha infine espresso forte gratitudine “per i tre anni di questa grande esperienza, anche umana
La carriera politica di Decaro, 46 anni, ingegnere civile specializzato nei trasporti, è cominciata al fianco di Michele Emiliano, oggi Presidente della Puglia. Fu proprio Emiliano, nel 2004, a nominarlo assessore alla mobilità e al traffico del Comune di Bari nella sua prima Giunta, in qualità di tecnico esperto esterno. Nel 2008, grazie ai numerosi interventi realizzati, ha ricevuto il premio “Amico della bicicletta” da parte della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Nello stesso anno Legambiente lo ha premiato “Ambientalista dell’anno 2008”. Decaro nel suo curriculum vanta anche un’esperienza in Consiglio regionale e una , come si è detto, in Parlamento. Nel 2010 è stato eletto consigliere regionale in Puglia nella circoscrizione di Bari. In Regione ha ricoperto il ruolo di Capogruppo del Pd fino ad aprile del 2013 mantenendo l’incarico di consigliere delegato alla mobilità, in forma gratuita. Durante il mandato in Regione è stato il promotore di proposte di legge approvate dal consiglio regionale sul pluralismo informatico e sull’adozione e la diffusione del software libero e sull’attività ricettiva di albergo diffuso. Tra le proposte di legge alle quali ha lavorato c’è l’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti e sulla trasparenza e l’informazione.A dicembre 2012 si è candidato alle “parlamentarie” per il Partito Democratico risultando il primo degli eletti nella componente maschile.Il 15 marzo 2013, con l’avvio della XVII legislatura, è stato proclamato Deputato della Repubblica italiana. In Parlamento è stato componente dell’intergruppo parlamentare per la mobilità nuova/mobilità ciclistica, e insieme ad altri parlamentari si è impegnato nella scrittura della legge nazionale sulla Mobilità ciclistica. L’11 gennaio 2014, si candida alla carica di primo cittadino di Bari. L’8 giugno 2014, al secondo turno è eletto sindaco della città di Bari.Nel 2015 è stato nominato vice presidente Anci con delega “Mezzogiorno e Politiche per la Coesione Territoriale” e componente del comitato delle Regioni, organo consultivo dell’Unione europea, con sede a Bruxelles, che dà voce agli enti regionali e locali.
Nel suo intervento il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è ovviamnte partito dalla novità più rilevante e cioè dal fatto che al vertice dell’Anci torna, dopo molto un esponente delle istituzioni del Mezzogiorno: “Nel Sud d’Italia, in Puglia, vi sono risorse preziose. Promuoverle, valorizzarle, utilizzarle è una priorità per il Paese. L’Italia – ha detto Mattarella – ha un destino comune, e la dimensione globale in cui il nostro Paese è immerso rafforza, se possibile, ancor di più le ragioni della nostra unità”. E “Qui a Bari riprende il confronto sui problemi legati allo svolgimento del vostro mandato, che non è limitato all’esercizio di una potestà amministrativa ma costituisce un nodo vitale di connessione sia di ciascuna comunità locale sia di quella più ampia rete sociale che sostiene l’intero nostro Paese. La vita nei Comuni – ha ricordato il Capo dello Stato è la vita dei cittadini: dalla sua qualità dipende molto della nostra condizione e del nostro stesso modo di pensare la società, le relazioni, il futuro. Il passaggio d’epoca che stiamo vivendo richiede visione lucida, energia e grandi capacità di scelta per orientare le innovazioni necessarie a confermare i fondamenti democratici e sociali della nostra convivenza. La dura crisi economica di questi anni – benché costringa ancora a sacrifici e impegni straordinari – non è la sola ragione che ci spinge al cambiamento. Predisporci ai mutamenti soltanto come riflesso di condizioni oggettive, di vincoli esterni, di stringenti compatibilità economiche, indurrebbe a rassegnazione, a sfiducia, e porrebbe le premesse di tensioni ed emarginazioni. Dobbiamo invece saper affrontare i tempi nuovi cercando di cogliere le opportunità per avviare un sviluppo davvero sostenibile, per ricostruire nel mercato globale il senso delle politiche pubbliche, per ridurre squilibri e diseguaglianze. Questo non vuol dire, naturalmente, ignorare i limiti e i vincoli esistenti, con cui dobbiamo necessariamente misurarci. Vuol dire, piuttosto, affrontarli con realismo, ma anche con l’ambizione di governarli. Vuol dire dare sostanza alla democrazia, che si alimenta sempre con le aspirazioni dei cittadini. Anche in questa prospettiva – affinché le istituzioni riescano a compiere il balzo necessario – il ruolo dei sindaci è di grande importanza. I Comuni – ha sottolineato infine il presidente della Repubblica – non sono la periferia ma le fondamenta della costruzione democratica”.
In uno dei passaggi più significativi della relazione di apertura della XXXIII assemblea annuale Anci il neo presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha assicurato che “L’Anci diventerà non il sindacato dei Comuni ma delle comunità, dei cittadini, dei territori e della coesione nazionale. La nostra Associazione deve e può essere una sintesi efficace tra questa esigenza di coesione e la necessaria spinta riformatrice, che vede nelle legittime aspirazioni di un sistema delle autonomie il suo obiettivo comune”. “Da oggi sarò il sindaco dell’Anci, non di una parte del Paese. Lo intendo come un bel segnale, un bell’incoraggiamento per tutti. È come se l’Italia intera, oggi, guardasse al Mezzogiorno e gli dicesse: bene, ora vediamo che sai fare!” Decaro ha poi ricordato come, dopo un periodo di tagli e di misure di austerità, di progressiva riduzione di risorse, “oggi siamo alle porte di una nuova stagione che torna ad esaltare e legittimare di fatto il ruolo dei sindaci e del sistema delle autonomie locali e che indica l’avvio di una inversione di tendenza nelle politiche economiche. Per tradursi in autonomia amministrativa, l’autonomia politica – negli auspici del presidente Anci – necessita di tre elementi sostanziali: l’autonomia organizzativa, la semplificazione e l’autonomia fiscale e finanziaria. Non è pensabile chiedere ai sindaci di Roma, Napoli, Milano di gestire i loro territori e macchine amministrative imponenti con le stesse regole e gli stessi strumenti che hanno a disposizione i sindaci degli altri Comuni”, ha esordito Decaro invocando regole più semplici ed efficaci. “La nostra richiesta è una sola, ma vogliamo gridarla forte: liberateci da vincoli ancora troppo stretti, da opprimenti morse finanziarie e normative e da oneri ancora troppo pesanti. Non lo stiamo chiedendo per noi”, l’accorato appello del sindaco barese. “Lo chiediamo per l’Italia, perché liberando l’energia dei sindaci, si liberano le energie delle loro comunità e l’Italia torna a volare”. Sul versante finanziario e fiscale il presidente Anci ha, innanzitutto, ricordato la necessità di assicurare risorse al comparto dei Comuni e di dare soluzione a questioni pregresse e da lungo tempo irrisolte: il ristoro delle risorse anticipate per gli uffici giudiziari; il ristoro dei mancati introiti Imu sui terreni montani; la conferma del fondo compensativo Tasi. Ma su tutto Decaro ha sollecitato “misure che possano accompagnare e favorire gli investimenti locali, come la rinegoziazione dei tassi di interesse dei vecchi mutui per allinearli ai minori costi di provvista, l’estinzione anticipata senza penali, l’attivazione di strumenti dedicati per l’edilizia scolastica, i servizi pubblici e la sicurezza del territorio, l’attivazione di processi di accompagnamento nell’aggregazione tra società partecipate”. Secondo la sua opinione “sussistono le condizioni per sottoscrivere un nuovo “Patto tra Stato e Comuni” – così come proposto da Piero Fassino – che costruisca una vera e propria agenda urbana nazionale, analoga a quella europea, con un ruolo maggiore dei Comuni nella vita del Paese”.
Subito dopo l’elezione di Decaro alla presidenza dell’Anci sono arrivati i riconoscimenti e gli auguri di molti esponenti delle istituzioni regionali.
Oltre al messaggio del Presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia-Romagna, StefanoBonaccini (vedi notizia successiva), il Presidente della Regione Puglia Michele Emilianoappena giunto alla 33esima Assemblea annuale dell’Anci, riunita alla Fiera del Levante, ha detto che “È una grande giornata, sono emozionatissimo. È un’emozione che deriva dall’affetto che ho per Antonio Decaro e dal fatto che Antonio è il Sindaco di Bari. Era da tempo che la Presidenza dell’Anci non scendeva al Sud e quindi credo che sia un motivo di soddisfazione per i pugliesi e per tutti i meridionali”. “Antonio Decaro – ha continuato Emiliano – è un sindaco bravo, onesto e competente. Ha quelle caratteristiche che fanno di lui una persona che sarà capace di tenere insieme tutti i Sindaci d’Italia nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno. Abbiamo cominciato insieme tanti anni fa e vederlo Presidente dell’Anci è per me una soddisfazione immensa”.
Sui twitter gli auguri della Presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: “Buon lavoro al nuovo presidente Anci Antonio Decaro. Sono convinta che saprà valorizzare al meglio il ruolo delle comunita’ locali”. “Ad Antonio Decaro rivolgo un sincero augurio di buon lavoro in difesa delle peculiarità dell’Italia migliore: i territori”. Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si congratula con il nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni. “Le autonomie locali – aggiunge il Presidente del Veneto – stanno vivendo una fase storica difficilissima, caratterizzata da pesanti tagli di finanziamenti e da nemmeno tanto velati attacchi alla loro quintessenza di Enti vicini alla gente, che, per contro, chiede loro sempre più attenzione, servizi, disponibilità”. “Chiunque crede, come me, che il migliore futuro dell’Italia stia nella valorizzazione degli Enti Locali e della loro autonomia finanziaria e decisionale – conclude Zaia – si augura di trovare un alleato forte nell’Anci e nel suo nuovo Presidente, al quale auguro il miglior successo”.