“Pur apprezzando la ratio della norma per il tentativo di rafforzare e razionalizzare la gestione della prevenzione del rischio idrogeologico, le Regioni confermano il parere negativo sul disegno di legge in materia attualmente all’attenzione del Senato” lo ha dichiarato Donatella Spano, Assessore della Regione Sardegna e Coordinatrice della commissione Ambiente per la Conferenza delle Regioni, nel corso di un’ audizione alla commissione Ambiente e territorio del Senato, presieduta da Giuseppe Marinello. All’incontro con i Senatori hanno partecipato anche Maurizio Croce, Assessore della Regione Siciliana, Elisa De Berti, Assessore ai lavori pubblici della Regione Veneto e Antonietta Rizzo, Assessore all’Ambiente della Regione Calabria.
Ddl rischio idrogeologico: Spano illustra posizione regioni
“Ho voluto rappresentare alla commissione l’inadeguatezza e una certa mancanza di chiarezza che la proposta mostra nel definire le diverse responsabilità delle pubbliche amministrazioni nel quadro di governance del sistema, introducendo soggetti e strutture che complicano invece di semplificare la gestione della prevenzione dal rischio idrogeologico. Ho trovato – prosegue Donatella Spano – grande sensibilità da parte dei senatori della commissione rispetto ai suggerimenti della Conferenza delle Regioni formulati già il 22 dicembre con un documento che ho comunque lasciato agli atti. In particolare va sottolineato che il testo è stato proposto nel 2013 e che ignora quindi le novità introdotte dal Decreto “Sblocca Italia” e non considera le attività messe in campo dall’imminente DPCM sui “Criteri”. Per altro il testo non considera quanto stabilito da una direttiva europea in materia di rischio alluvioni in cui si stabiliscono una serie di attività affidate alle autorità di bacino ed alle Regioni.
Occorre poi considerare che il disegno di legge in materia di protezione civile prevede un riassetto complessivo del settore. Credo che – prosegue la coordinatrice della commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni – occorra puntare di più sull’accelerazione dell’attuazione dei dispositivi normativi già in vigore, sul potenziamento delle strutture territoriali e soprattutto su risorse finanziarie certe necessarie per la realizzazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio, con tempi certi di completamento. Ma il tema vero – ha concluso Donatella Spano – è che sarebbe quanto mai opportuno che si intervenga, soprattutto per una efficace gestione dell’emergenza, anche in termini di prevenzione attraverso norme che consentano lo sblocco delle assunzioni nella protezione civile e che, infine, si valuti l’ipotesi di considerare gli investimenti in tale settore fuori dai vincoli del pareggio di bilancio”.