Il problema delle cure odontoiatriche è uno dei più rilevanti per i cittadini italiani. E a causa della crisi generalizzata, cresce a dismisura il numero delle persone che è costretta a restare senza denti. Sorrisi amari, potremmo dire, anzi sorrisi imbarazzati, poichè chi ha la sfortuna di perdere i denti per le più disparate cause, come la loro vetustà, non può certo permettersi di reimpiantarli. Cosicchè, non essendo un salvavita, il dente viene perso e si prosegue il cammin di nostra vita con un aspetto estetico sicuramente compromesso. Ma la assenza del dente nella sua sede naturale, quale la gengiva è anche causa di una serie di problemi che possono riguardare la masticazione, la deglutizione ma anche e soprattutto la riduzione della tipologia di pietanze che verrebbe di norma assorbito dall’organismo. Chi è senza denti, è infatti, comprensibilmente portato a fare a meno di mangiare cibi più duri, rinunciando spesso anche alla carne che abbisogna di una masticazione piuttosto energica ed intensa. Cosicchè si ricorre a cibi morbidi, e l’organismo a sua volta risente negativamente di una dieta non di certo bilanciata ed opportuna specialmente nelle età più avanzate. Solo il 30% dei connazionali tra i 40 e i 75 anni può vantare infatti ancora tutti i denti naturali. La perdita viene percepita come un evento molto grave, con serie conseguenze a livello fisico e psicologico e maggiormente penalizzati sono gli over 65, e quelle fasce che non hanno mai seguito criteri ed accorgimenti di prevenzione. I costi insostenibili, e le carenze del servizio sanitario nazionale su questi fronti, è stata causa negli anni scorsi, in casi di numero sempre crescente del turismo dentale all’estero. Veri e propri viaggi tout court, da dove si torna a casa con un sorriso similsplendente. E sì perchè comunque gli impianti non sono certo di ultima generazione, ma il cittadino-paziente comunque si contenta dell’accessibilità della cura. Purtroppo in molti casi chi è senza denti suo malgrado e non ha nemmeno la possibilità di andare all’estero subisce anche una frustrazione, con perdita di autostima e di relazioni sociali. Conseguenze negative sono state riscontrate anche negli ambiti di lavoro. Cosicchè, una schiarita su questo argomento è arrivata in seguito ad un convegno svoltosi di recente a Frosinone, nel corso del quale è stato presentato un progetto medico italiano odontoiatrico sociale che ha come obiettivo quello di creare una rete di professionisti per fornire cure accessibili a tutti, sia in ambito sanitario generale ma anche specificamente in quello odontoiatrico. Molti sono i medici che hanno già aderito a questo format che sembra avere tutte le caratteristiche per rivoluzionare la Sanità Italiana ponendo attenzione verso i ceti meno abbienti. “Con questo progetto – spiega il dott. Filippo Fordellone che ne è il fondatore – si istituisce un percorso che vede protagonista il cittadino/paziente che a causa di un suo disagio economico non può certo essere lasciato solo o in balia di se stesso. Di qui il progetto annovera le migliori risorse, di tutte le fasce generazionali in ambito di una diversità di specializzazioni, che sono in grado di fornire cure a livelli di alta professionalità con un metodo di sicura accessibilità. Noi abbiamo il dovere di mettere in campo le nostre risorse di professionalità per adempiere appieno alla missione che caratterizza quella del medico e del dentista/odontoiatra.”
@direttore
Per informazioni sul progetto Pimos si può inviare una mail a: redazione@andradelab.it