“L’uomo ha bisogno di segnare il territorio che lo ospita”
Troppo spesso il termine “Arte” viene utilizzato per indicare modi di esprimersi, da sempre propri dell’uomo che, al contrario di ciò che si è soliti pensare, non possono essere classificati come “capolavori da mostra”, bensì come atti ben distanti dall’arte, utili esclusivamente a testimoniare il proprio passaggio per quel preciso luogo. Simboli che non mirano all’espressione della profondità dell’animo umano ma che delineano l’incapacità di rispettare l’ambiente e la società che ne beneficia. Si giunge a puri atti di vandalismo, dopo i quali si fatica a credere nell’utilità di un progresso a volte invisibile. Sembra proprio che l’uomo abbia bisogno di segnare il territorio che lo ospita, seppur questo di ospitalità viene dimenticato, considerandoci proprietari di un qualcosa non nostro. Avere la possibilità di vivere non comporta il diritto di maltrattare quello che abbiamo fra le mani, dovrebbe invece offrire un motivo in più per dimostrare di essere in possesso di materia grigia che quotidianamente vediamo prender le distanze ed uscire di casa, vagando disorientata fra le idiozie che con impegno elaboriamo. Ed intanto, mentre il cervello preferiamo mandarlo al pascolo, i luoghi si riempiono di inutilità; è indispensabile scarabocchiare ogni cosa con frasi, parole e disegnini raccapriccianti che uccidono la bellezza delle cose più semplici. E’ possibile davvero pensare che sporcare sia arte? perché privare il mondo di bellezza con gesti senza senso? e inoltre perché giungere infine alla solenne conclusione che quello sia arte? magari denominata anche arte… alternativa? o meglio ancora arte di strada! Risulta essere merito di tali considerazioni se quest’ultima, l’arte di strada, viene disprezzata e intesa come “reato”; grande parolone che colma le nostre bocche e sporca tutto, anche quello che reati non è. Sarebbe più costruttivo informarsi ed imparare a distinguere!
(Morena De Luca)