“l’arte è una droga che dà assuefazione”
Movimento che ha interessato l’arte in tutti i suoi campi, il Dadaismo, detto anche Dada, incarnò la politica antibellica espressa con il rifiuto degli standard artistici, mettendo in dubbio e stravolgendo le convenzioni del tempo, propose il rifiuto della ragione e della logica, promovendo l’anarchia e l’irrazionalità, ed enfatizzando tutto con la stravaganza, la derisione e l’umorismo. Gli artisti dadaisti erano volutamente irrispettosi e mostravano disgusto per le usanze del passato, ricercando la libertà creativa alla quale davano vita attraverso l’ampio utilizzo di vari materiali e forme. Nasce per protestare contro le barbarie della “Grande Guerra”, si sviluppò dando vita ad un nichilismo artistico che condannava la rigidità nei vari campi dell’arte; considerato come anti-arte, questo nuovo flusso di idee ed espressione, decise di combattere l’arte con l’arte, adoperandosi per contraddire quest’ultima, rappresentando il suo esatto opposto. Marcel Duchamp risulta essere senz’altro il maggiore esponente del Dadaismo, considerato inoltre uno dei più importanti artisti del XX secolo, che influenzato da correnti artistiche precedenti, Fauvismo e Cubismo, risultò essere l’anima del Dadaismo e del Surrealismo, dando in seguito origine all’arte concettuale e ai Ready-Made, che significa letteralmente ” già fatto, prefabbricato, pronto all’uso”. L’opera più famosa ed importante fu “Fontana”, elaborato mai esposto al pubblico che fu addirittura accidentalmente smarrito. Non apprezzato da molti critici del tempo, creò così tanto scompiglio da considerarla un’opera imbarazzante e quindi non adatta all’esposizione. L’intento dell’artista fu invece quello di dare nuova vita ad un oggetto quotidiano, il mostrare come fosse ed è possibile osservare qualcosa attraverso altre prospettive, come osservare con “occhi nuovi” ciò che appare monotono, d’ importanza relativa al semplice atto di soddisfare un bisogno. Fu così che ebbe inizio una nuova era, dove il quotidiano fu il vero protagonista del tempo; un quotidiano che sa andare oltre, che può andare oltre, se solo riuscissimo a liberarci della moltitudine di schemi mentali, dando vita a ciò che realmente abbiamo dentro.
(Morena De Luca)