” la natura morta lega Caravaggio e Cézanne nella loro diversa espressione”
Michelangelo Merisi, meglio conosciuto con il nome di Caravaggio (derivato dalla sua città di origine) con la sua pittura aspramente criticata e censurata dalle concezioni del suo tempo per il modo di rappresentare su tela la propria visione riguardo temi “sconvenienti” quali: la religione e la società nella quale operava, ci offre una descrizione caratterizzata da un crudo realismo, predominante in tutte le sue opere e una particolare attenzione per i dettagli e la forma di ciò che prendeva vita attraverso le pennellate. Conosciuto come l’artista che concepiva la luce, in tutti i suoi aspetti come uno degli elementi fondamentali per la rappresentazione eccezionalmente vera dei fatti, raggiunge il suo massimo successo con la realizzazione di una delle sue più famose opere: “Canestra di frutta”; che porta ad una visione della natura morta senza precedenti. In tale capolavoro vi è il contrasto fra l’elegantissima disposizione e varietà degli elementi e la resa delle imperfezioni che segnano il tempo che scorre. Le foglie appassiscono, la polpa è bacata con tale realismo che sembra quasi l’osservatore possa sentire l’odore di quella natura che da tanto rigogliosa perde la bellezza della vita, per inoltrarsi nella morte. I dettagli vengono resi straordinariamente dalla luce che colpendo il cesto fa risaltare l’incredibile intreccio dei vimini. Infine la tridimensionalità è conferita dall’effetto di leggera sporgenza del cesto dal piano di appoggio. In contrapposizione a tale realismo disarmante, possiamo osservare l’anti naturalismo espresso da Cézanne, cui tema maggiormente trattato è una natura morta che assume nuove forme sotto i netti contrasti di luce ed ombra. Possiamo osservare ciò nell’opera: “Natura morta con tenda e brocca a fiori”. Il principio di vero somiglianza viene abbandonato, sottolineando questo mutamento nel tovagliolo incompiuto posto sul lato destro dell’opera, e nella geometrizzazione della frutta, resa attraverso semplici forme sferiche che sovrastano un concetto di naturalismo ormai superato. inoltre vi è la presenza di una prospettiva irregolare conferita dall’inclinazione del tavolo e del piatto centrale. Questa analisi ci permette quindi di osservare come sia possibile la diversa concezione di uno stesso tema e di come possano variare i punti di vista in relazione, non solo all’interpretazione personale di chi si esprime, bensì ancora una volta alla società esistente nel momento dell’espressione.
(Morena De Luca)