Molti tremendamente terrorizzati lo evitano, altri assurdamente codardi lo usano, la piccola parte che resta, i cosi detti coraggiosi, lo inseguono, lo conquistano e lottano per la sua eternità. L’Amore; quale altra parola tanto semplice e infinitamente complessa, custodita e maltrattata esiste? Astratto eppur così concreto. Evitato come la peggiore delle malattie, venduto come il migliore dei prodotti, inscatolato anche durante l’uso; la data di scadenza indicata ovunque: in basso a destra, in alto a sinistra, sui giornali, in tv, nei bar, nelle discoteche, negli uffici. Da consumare preferibilmente in giornata, nessuna via di scampo da probabili indigestioni, intolleranze. Pericolo di morte! Tenere lontano dalla portata di bambini, uomini, donne ed anziani. Conservare in luogo asciutto o umido, melio se umido, decisamente. Nei punti di vendita di qualsiasi città, in polvere, spray, pillole, siringhe, da scaldare, freddo, tiepido, macchiato o corto. Leggere attentamente il foglio illustrativo all’interno dell’apposita confezione inutile; per uso interno, esterno, orale, anale; affetta, trita, amalgama e impasta. Cuocere a fuoco lento o fiamma alta. Ottimo per scopi economici, sociali, aumenta il quoziente intellettivo o lo riduce drasticamente. Un prodotto universale, adatto ad ogni tipo di utilizzo insomma. Una specie di soggetto tutto fare che in un modo o nell’altro ci ritroviamo sempre fra le mani, le gambe, in tasca e in borsa. Un bel cagnolino da portare al guinzaglio essendo fieri del suo pelo vaporoso; da sgridare severamente in privato ed esporre spudoratamente in pubblico, facendolo esibire: “Da la zampa, da bravo, che lo zuccherino è pronto”. L’Amore racchiude ciò, come fosse un’enorme borsa dentro la quale non trovi solo il rossetto per il ritocco e la caramella al gusto di menta per una bocca a prova di b.. bacio! Tanto profonda da imbattersi nelle cose più assurde o assurdamente comuni. Ma amare davvero e4d essere amati, ma cos’è? come si può spiegare questo concetto da troppo mal interpretato? a volte succede di aver difficoltà nel trovare le parole giuste, succede anche quando, anzi soprattutto, si decide di provare a parlare di qualcosa che sentiamo particolarmente; ma quando si percepisce la profonda necessita di gridare nei volti degli altri, negli sguardi, si ha l’obbligo morale e non soltanto il piacere, di fermarsi e cercare di dar forma a l’inchiostro che prende arditamente il possesso. E queste parole giuste che vestono perfettamente il termine Amore, tanto spoglio, vengono vivacemente pronunciate da Roberto Benigni che, durante uno dei suoi impeccabili spettacoli, ” I Dieci Comandamenti”, riesce a rendere a dar speranza anche a chi si reputa ateo nei confronti dell’Amore. Lo spiega così: << Amarsi, però c’è una cosa da dire, che il tempo passa e il problema fondamentale dell’umanità da duemila anni è rimasto lo stesso: amarsi. Solo che ora è diventato più urgente, molto più urgente, e quando oggi sentiamo ancora ripetere che dobbiamo amarci l’un l’altro, sappiamo che ormai non ci rimane molto tempo; ci dobbiamo affrettare, affrettiamoci ad amare. Noi amiamo sempre troppo poco e troppo tardi, affrettiamoci ad mare perché al tramonto della vita saremo giudicati sull’amore, perché non esiste amore sprecato, e perché non esiste un’emozione più grande di sentire, quando siamo innamorati, che la nostra vita dipende totalmente da un’altra persona; che non bastiamo a noi stessi e perché tutte le cose, ma anche quelle inanimate, come le montagne, i mari, le strade, ma di più, di più, il cielo, il vento, di più, le stelle, di più, le città, i fiumi, le pietre, i palazzi; tutte queste cose che di per sé sono vuote, indifferenti, improvvisamente si caricano di significato umano e ci affascinano, ci commuovono. Perché? perché contengono un presentimento d’amore; anche le cose inanimate. Perché il fasciame di tutta la creazione è amore e perché l’amore combacia con il significato di tutte le cose: la felicità! Si, la felicità. A proposito di felicità: cercatela, tutti i giorni, continuamente, anzi chiunque mi ascolti ora, si metta in cerca della felicità ora, in questo momento stesso; perché è lì, ce l’avete, ce l’abbiamo. Perché l’hanno data a tutti noi, ce l’hanno data in dono quando eravamo piccoli, ce l’hanno data in regalo, in dote, ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto come fanno i cani con l’oso quando lo nascondono, e molti di noi l’hanno nascosto così bene che non si ricordano dove l’hanno messo, ma ce l’abbiamo, ce l’avete. Guardate in tutti i ripostigli, gli scaffali, gli scomparti della vostra anima, buttate tutto all’aria i cassetti, i comodini che c’avete dentro, vedrete che esce fuori. C’è la felicità, provate a voltarvi di scatto, magari la pigliate di sorpresa, ma è lì. Dobbiamo pensarci sempre alla felicità e anche se lei qualche volta si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo mai dimenticare di lei, fino all’ultimo giorno della nostra vita, e non dobbiamo avere paura nemmeno della morte. Guardate che è più rischioso nascere che morire; non bisogna aver paura di morire ma di non cominciare mai a vivere davvero. Saltate dentro all’esistenza ora, qui, perché se non trovate niente ora, non troverete niente mai più. E’ qui l’eternità, dobbiamo dire si alla vita, dobbiamo dire un si talmente pieno alla vita che sia capace di arginare tutti i no. Non sappiamo niente e non ci si capisce niente, e si capisce solo che c’è un mistero che bisogna prenderlo com’è e lasciarlo stare, e che la cosa che fa più impressione al mondo è la vita che va avanti e non si capisce come faccia. Ma come fa? come fa a resistere? ma come fa a durare così? è un altro mistero e nessuno lo ha mai capito. Perché la vita è molto più di quello che possiamo capire noi, per questo resiste. Se la vita fosse solo quello che capiamo noi sarebbe finita da tanto, tanto tempo, e noi lo sentiamo. Lo sentiamo che da un momento all’altro ci potrebbe capitare qualcosa di infinito. E allora a ognuno di noi non rimane che una cosa da fare: inchinarsi! >>.
(Morena De Luca)