Editoriale – La strada andava chiusa. Il senno di poi non risolve certo il problema, anzi lo accentua in tutta la sua gravità in una Italia degli sprechi e delle opere pubbliche impastate con la farina e le uova. Ora a posteriori, si fanno congetture ed inizia il solito scaricabarile confusionario tipico di queste situazioni. Fatto sta che due coniugi che si recavano ad un controllo diagnostico ora non ci sono più, e la loro vita è stata spezzata e tragicamente finita sotto un ponte crollato e venuto giù con la crudeltà di un malessere edificatorio tutto italiano. Le frasi di rito dei politici ora rimbalzeranno e sono sempre di una ovvietà tale da far rabbrividire chi capisce la vita. Quale causa meccanica ha fatto venir giù il Ponte in un normale giorno di marzo? Ora c’è l’indagine per omicidio colposo per capire poichè alle 13.50 in quel preciso tratto della A14 sia potuto accadere tutto questo. E troviamo una famiglia ferita, figli che piangono i loro genitori polverizzati sotto al ponte, e ci sono operai che piangono i loro datori di lavoro, anche’essi increduli sull’accaduto. Poi c’è il fatto degli aumenti, continuati ed a oltranza che prelevano soldi dal pedaggio degli automobilisti che dovrebbero viaggiare in tutta sicurezza. In fondo ogni volta che la percentuale si innalza (cosa che accade molto spesso), ci dicono che servono a manutenere le assolate autostrade italiane. Non è così, e la raffazzoneria dell’Italia emerge in tutto il suo vigore. Ma insieme alle vite umane di questi due coniugi è spezzata la dignità di una Italia che va alla deriva. Non che ci si voglia sostituire alla magistratura, ma alcune valutazioni saranno pur consentite. Ebbene queste opere pubbliche sono fatte come i grissini? Del resto un crollo di ponte si è verificato poco tempo fa, e quando purtroppo l’Italia è colpita dai terremoti, i primi a cadere giù sono gli edifici pubblici, le scuole, interessate da interventi per la loro messa in sicurezza e miglioramento delle condizioni antisismiche. E allora cosa avviene durante la realizzazione delle opere pubbliche? Spesso il controllato è anche controllore, con la complicità passiva di un sistema burocratico, di collaudi, sopraccollaudi e prese d’atto sempre tutte italiane. Poi crollano i ponti e ammazzano la gente. Tanto è. Ora la ritualità della costernazione, e delle condoglianze di Stato non ridaranno certo la vita a quella povera coppia, indignata nella loro miglior vita di essere stati vittime eccellenti di uno dei mali più gravi della società italiana.
Daniele Imperiale
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