Passano quesiti su voucher e norme su responsabilità fra appaltante e appaltatore
Nell’odierna camera di consiglio la Corte ha dichiarato: Ammissibile la richiesta di referendum denominato “abrogazione disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti” (n. 170 Reg. Referendum); Ammissibile la richiesta di referendum denominato “abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)” ( n. 171 Reg. Referendum); Inammissibile la richiesta di referendum denominato “abrogazione delle disposizioni in materia di licenziamenti illegittimi ” (n. 169 Reg. Referendum).
E’ quanto comunica la Corte Costituzionale affermando in pratica che non si farà il referendum sull’articolo 18, sulle modifiche apportate allo Statuto dei lavoratori dalla riforma del lavoro del governo Renzi, denominata Jobs Act. Non sarà quindi possibile eliminare in questo modo l’introduzione di limiti per i licenziamenti senza giusta causa.
La Corte Costituzionale ha così dichiarato inammissibile il quesito referendario proposto dalla Cgil, che invece puntava ad abrogare le modifiche apportate allo Statuto dei lavoratori.
La Consulta, invece, ha dato il via libera al quesito che chiede l’abrogazione delle norme sui voucher, ma sulle quali il Governo ha già dichiarato di voler intervenire modificandone sostanzialmente il sistema.
E’ passato anche il referendum contro le norme che limitano la responsabilità in solido fra appaltante e appaltatore.
La Cgil si dice ‘soddisfatta’ su voucher e appalti, ma sull’articolo 18 sta valutando la possibilità del ricorso alla Corte Europea e intende quindi “continuare la battaglia” per modificare le norme del Jobs Act sui licenziamenti.