Le lavoratrici e lavoratori di Cineca, il Consorzio interuniversitario senza scopo di lucro formato da 70 università italiane, 6 enti di ricerca nazionali e il ministero della Pubblica istruzione, università e ricerca, hanno incrociato le braccia e organizzato una manifestazione a Roma. Una protesta annunciata da tempo. Da quando, a fine settembre, i dipendenti del Consorzio hanno espresso il loro timore di perdere le già precarie condizioni economiche (ben note a chi lavora nel settore della ricerca). “I lavoratori, che hanno espresso la loro protesta proprio davanti al Miur, fanno parte degli oltre 800 dipendenti, tra informatici, ingegneri, amministrativi e ricercatori, preoccupati della disdetta giunta unilateralmente da Cineca del contratto integrativo e dal mancato riconoscimento delle loro professionalità, che hanno contribuito a rendere il consorzio un punto di eccellenza nel settore del supercalcolo in Europa e nel mondo”, sostengono Filcams, Fisascat e Uiltucs.
L’adesione registrata allo sciopero nazionale è stata altissima: secondo i dati dei sindacati, oltre il 92%. L’appello lanciato, con una lettera aperta, da parte del coordinamento unitario nazionale delle Rsu Cineca al mondo accademico e alle istituzioni ha trovato una prima risposta oggi. Una delegazione di lavoratori, unitamente ai sindacati, è stata ricevuta dal professor Marco Mancini del Miur, che ha avuto parole di riconoscimento per il lavoro svolto dal personale e che si è impegnato per intervenire affinchè si possa riaprire il tavolo sindacale con la direzione. Le organizzazioni sindacali di categoria e le Rsu si sono dichiarate soddisfatte dall’esito dell’incontro e ora rimangono in attesa di un riscontro concreto da parte di Cineca.
Qui di seguito la lettera aperta delle Rsu del Cineca (Bologna, Roma e Milano) per far conoscere la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Consorzio:
“Gentilissimi,
vogliamo mettervi al corrente dell’attuale situazione in cui versa il Consorzio Cineca, in particolare dello stato di agitazione dei suoi dipendenti e dei recenti scioperi messi in atto dalla maggior parte del personale. Si è giunti a questa situazione dopo un profondo deterioramento dei rapporti con la Direzione Cineca che, dopo aver unilateralmente disdetto l’attuale contratto integrativo, si rifiuta di incontrare in ogni sede le rappresentanze sindacali.
In assenza di una trattativa e di un nuovo contratto, il personale Cineca sarà ricondotto al contratto nazionale del Commercio e dei Servizi senza alcuna norma specifica che tenga conto delle peculiarità del Consorzio, dei servizi che fornisce, del suo carattere di infrastruttura di calcolo di livello internazionale, ma soprattutto delle competenze di alto livello del suo personale che rappresentano da sempre i punti di forza del Consorzio stesso.
Già nello stato attuale, il personale Cineca si trova a dover lavorare in situazioni spesso non all’altezza del proprio ruolo, e in posizione di evidente inferiorità rispetto ad altre realtà europee di pari livello con cui normalmente si confronta. Il Consorzio sta perdendo delle competenze professionali di altissimo livello che preferiscono andare a lavorare all’estero ed essere riconosciuti professionalmente, piuttosto che subire l’umiliazione di non vedere le proprie capacità adeguatamente valorizzate.
Il personale Cineca, da sempre, è disponibile a soluzioni condivise che tengano conto degli obiettivi di eccellenza del Consorzio e che mirino a fornire un servizio professionalmente adeguato al mondo accademico italiano.
Chiediamo pertanto il sostegno del mondo accademico e della ricerca italiana in questo momento così difficile per il personale Cineca e ci scusiamo sin da ora con gli utenti per gli eventuali disservizi che questa protesta potrà arrecare”.