Roma – L’Italia sta affrontando diverse “svolte positive”, da quella finanziaria, a quella giudiziaria, a quella sociale e politica che fanno dire come “si avverte fiducia”, sia “in Italia che nell’Italia”. Lo ha affermato il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay, nell’intervento di apertura del tradizionale convegno di Santa Margherita. “I numeri ancora ballano – spiega parlando della crescita del Pil – ma il clima è cambiato e vogliamo trasformare queste oscillazioni da prefisso telefonico in vero sviluppo”.
Gay ha parlato della “svolta finanziaria” che potrebbe essere agevolata dalla riforma fiscale con la detassazione di chi investe nelle pmi, della svolta infrastrutturale, con il bando per Internet a banda larga, della svolta giudiziaria, con la diminuzione delle cause arretrate. Gay ha chiesto anche una legge sulle lobby “che serve per avere più chiarezza e trasparenza”, aggiungendo di aspettarsi nella prossima legge di stabilità il taglio dell’Ires di 4 punti “come era stato promesso”.
Nelle elezioni comunali “non è in gioco la leadership nazionale del centro-destra o del centro-sinistra in Italia, ma la leadership dell’Italia nel mondo”, ha proseguito Marco Gay. “La politica amministrativa – ha aggiunto – è oggi in assenza di un piano strategico nazionale, il miglior laboratorio di politica industriale. Questa assenza pesa da troppo tempo”. Secondo Gay “sono le risorse urbane che decretano la competitività di interi territori, è li che ci giochiamo la scommessa della crescita”.
Il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria ha poi toccato il tema del referendum sulla riforma costituzionale “è l’occasione che non possiamo perdere”. “Il sistema istituzionale italiano si è deteriorato e non da oggi – ha detto – oggi non è il tempo di chi pensa di trasformare una riforma in un congresso di partito, dei professionisti del ‘tanto peggio, tanto meglio’, oggi e’ il tempo di andare avanti”. Dai giovani imprenditori non arriva “una cambiale in bianco verso l’uno o l’altro schieramento ma la possibilità concreta di chiudere la stagione delle riforme costituzionali e di accelerare quella delle riforme economiche. Lo vogliamo dire chiaro, i prossimi quattro mesi non si possono trasformare in campagna elettorale infinita che tiene in ostaggio i provvedimenti per le imprese, il lavoro, i giovani”.
“Lasciate che siano i cittadini a dibattere, a farsi un’idea e alla fine a decidere – ha detto inoltre Gay – per parte nostra come Giovani imprenditori di Confindustria, abbiamo le idee chiare”. La riforma perfetta “non esiste, esistono però grandi passi avanti che potremmo fare”: tra questi “il superamento del bicameralismo perfetto, tanto perfetto che esiste solo in un paese del mondo, il nostro; l’eliminazione di un organo costoso e sorpassato dai fatti come il Cnel; una ripartizione logica delle competenze tra Stato e Regioni, che permetta al Governo di fare politica industriale e alle aziende di pianificare investimenti e insediamenti senza dover sottostare alle logiche di campanile”.
“Che Confindustria auspichi riforme è noto, ed è altrettanto noto che le riforme servano al Paese, ma bisogna vedere se si fa meglio o peggio. Le riforme vanno fatte nei modi giusti”, dice il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, parlando di riforme e referendum costituzionale al convegno dei Giovani di Confindustria: ”Bisogna valutare il merito delle riforme, cambiare tanto per cambiare non è risolutivo. Parliamo di cose importanti, del funzionamento della macchina dello Stato che va rimodernata, ma se lo facciamo tanto per cambiare facciamo danno”.
Diverso il parere del Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per il quale siamo di fronte a “Politiche sacrosante per il Paese”” che incorporano “L’idea di un Paese che diventa un po’ più moderno, un po’ più semplice e un po’ più veloce. Così potrà diventare anche un po’ più giusto”.
A margine del convegno c’è modo anche di toccare anche il tema immigrazione: “Con più di un milione di immigrati, siamo la Regione che ne ha ospitati di più”, ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia,, Roberto Maroni,. “Se vengono per lavorare e sono integrati, nessuna
obiezione. Il problema sono i non rifugiati, per cui bisogna applicare la legge che dice che se sei un clandestino non puoi stare in Italia”. Lo dice il a margine del 46° convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Santa Margherita Ligure.
Per il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini “Un Paese da solo non può accogliere tutti gli immigranti ma perché questo non accada serve un’Europa in cui ogni paese non dica che se ne deve occupare un altro. Se se ne vanno tutti gli immigranti- avverte infine Bonaccini- oggi chiudono le imprese”.
“Sono contrario alla corsa alla riduzione degli stipendi della politica cosi’ come sono favorevole allo spoil system”. Lo dice il presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, nel corso del proprio intervento al convegno dei Giovani imprenditori. “Ho spesso difficoltà a scegliere il meglio che offre il mercato- prosegue Toti, riprendendo un suo cavallo di battaglia- a causa degli stipendi calmierati della P.A. che non mi consentono di andare sul mercato privato. Inoltre, non riesco ad agganciare le capacità di un manager al proprio compenso: il vero risparmio non è pagare meno un manager ma il compito della politica è dare ai cittadini efficienza dei servizi a costi sostenibili”.
Secondo il presidente della Liguria, inoltre, è necessaria “Un’assunzione di responsabilità da parte della politica che deve metterci la faccia, ma voglio poter prendere persone che sappiano fare al meglio il proprio lavoro e che se non lo sanno fare vanno a casa tre settimane dopo”.