Il 49° Rapporto Censis (fondazione privata, istituita grazie ad organismi pubblici, che sono ancor oggi i suoi maggiori clienti), bolla l’Italia dello “zero virgola”con una descrizione allarmante e sotto gli occhi di tutti: un paese non più in grado di progettare un futuro, perso in un “limbo italico“. Lo afferma il presidente del Censis Giuseppe De Rita, citando Filippo Turati, fatto di “mezze tinte, mezze classi, mezzi partiti, mezze idee e mezze persone”.
Una nazione, dunque, nell’eterna attesa di una ripresa economica annunciata da un governo che perde consensi giorno per giorno, dove le riforme realizzate non sempre trovano riscontro positivo nella popolazione e dove la crescita avviene puntando su ciò che resta’ dei grandi soggetti economici, politici e sociali che hanno indirizzato la società negli anni passati.
Il rapporto descrive i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno: quelli di una società sconnessa, dove crescono le disuguaglianze, gli egoismi ed una profonda solitudine «di cui si scorge traccia anche nell’ossessiva simbiosi dei giovani con il proprio telefono cellulare». Investire nella casa sembra esser tornato di moda, così come traspare dall’aumento delle richieste dei mutui, che vede le famiglie mettere a reddito il proprio livello patrimoniale ad esempio con i b&b. In aumento gli acquisti di auto ed elettrodomestici con un’impennata per quelli online.
Ma, se da un lato l’italiano medio è sempre più tecnologico, soprattutto i giovani, ed i consumi per alimentari siano aumentati rispetto all’abbigliamento, dall’altro sono circa 5 milioni le famiglie che non riescono a far quadrare i conti. Paradossalmente sono gli stranieri in Italia a veder migliorare la loro condizione di ceto medio, “differenziandosi così dalle situazioni di concentrazione etnica e disagio sociale che caratterizzano le periferie di Londra o Parigi“. Di certo disoccupazione giovanile, welfare e tagli alla sanità, non contribuiscono alla crescita di un paese dove anche i “benestanti” hanno paura di investire i propri risparmi. Insomma, un quadro disastroso e per nulla incoraggiante dipinto da chi, nel suo rapporto annuale sulla situazione del Paese, fa sempre la morale agli italiani individuandone virtù e difetti, ma non disdegna di assicurare ai propri figli posti di rilievo ed appalti nell’economia proprio di quel paese “in letargo esistenziale“.
(Alessandra D’Andrea)