Tre esplosioni, 34 morti e 230 feriti. Orrore all’aeroporto di Zaventem e nella metro della capitale d’Europa. Gli attentati, i primi soccorsi, le rivendicazioni, le indagini, le reazioni dei leader mondiali. Una giornata in cui questi attacchi “vili ed efferati” hanno attaccato non solo il Belgio, ma l’intera UE.
Stamattina Bruxelles si è svegliata in preda al panico: due esplosioni alle 8.00 del mattino allo scalo di Zaventem e tra le 9.00 e le 10.00 altre due esplosioni, stavolta nella metro di Maelbeek, in pieno centro. Secondo le prime ricostruzioni, dei kamikaze si sono introdotti alle 8.00 nello scalo della capitale Belga e dopo essere arrivati al desk dell’American Airlines, si sono fatti esplodere. Subito dopo le esplosioni sono scattate subito le misure di sicurezza antiterrorismo: sospesa subito la circolazione dei treni e l’aeroporto è stato subito reso inaccessibile al pubblico dalle forze di polizia e setacciato palmo dopo palmo. Alle 9:10 circola la notizia che prima di farsi esplodere i due kamikaze abbiano sparato dei colpi; subito dopo è stata data notizia del ritrovamento di altre bombe inesplose all’interno dell’aeroporto. Alle 9:25 ancora una notizia: questa volta di un’esplosione alla fermata della metropolitana di Maelbeek. Gli ultimi rapporti del governo belga parlano di almeno 34 vittime e 230 feriti; due attacchi simultanei, a poca distanza di tempo l’uno dall’altro, che hanno seminato morte e messo in ginocchia la capitale d’Europa. Dopo la seconda esplosione, la metro è stata definitivamente chiusa e i passeggeri scortati fuori dai tunnel dalle forze di polizia. Sono state evacuate anche le scuole e le università, l’esercito già in strada, ha incominciato a setacciare la città alla ricerca di altri possibili attentatori. La polizia, infatti, ha subito arrestato due sospetti di fronte la Gare du Nord a Bruxelles, ma è di pochi minuti fa la notizia diramata dalla polizia belga che i due soggetti potrebbero non essere collegati agli attacchi. Nonostante fosse ormai chiara la matrice terrorista degli attacchi, alle 13 è arrivata la rivendicazione degli attacchi da parte dello Stato Islamico, tramite l’agenzia Amaq. Durante il pomeriggio, le forze dell’ordine e dell’esercito hanno setacciato quartiere dopo quartiere: particolare attenzione è stata data dagli inquirenti nelle indagini soprattutto nella zona di Schaarbeek, dove, a quanto dichiarato dal procuratore federale belga, è stato ritrovato un pacco contente un ordigno confezionato con chiodi e prodotti chimici. Alle 15:27 il giornale belga Dernière Heure, ha pubblicato una foto in cui sono ritratti tre uomini: due di questi vestiti di nero con un guanto alla mano sinistra e il terzo con un cappello sulla testa. I tre sono stati subito identificati come i possibili attentatori e le indagini si sono focalizzate sul terzo uomo, tutt’ora ricercato nel paese. Al momento la situazione sembra, lentamente, essere tornata alla “normalità”.L’esercito è ancora in strada, il governo ha deciso di mantenere tutte le misure di sicurezza del cosiddetto “Piano Catastrofi”, le indagini continuano e l’Intelligence belga sta facendo di tutto per ricostruire la dinamica degli attentati. Intanto durante la giornata sono arrivate le dichiarazioni dei maggiori governi europei: Matteo Renzi, pochi minuti dopo gli attentati, ha twittato “Con il cuore e con la mente a Bruxelles”. Nel pomeriggio il presidente della Repubblica Mattarella, tramite una nota dell’ufficio stampa del Quirinale, ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha condannato fermamente gli attacchi terroristici. Il presidente americano Obama, nel terzo e ultimo giorno della sua storica visita a Cuba, ha prontamente fatto sapere che gli Stati Uniti faranno tutto ciò che è necessario per aiutare l’alleato Belga. Vladimir Putin da Mosca, ha sottolineato quanto sia vitale mettere in atto sforzi globali nella lotta al terrorismo. Hollande, il presidente francese, è stato tra i primi a dare massimo appoggio al governo Belga:” Francia e Belgio sono legati dall’orrore, quella contro il terrorismo sarà una guerra lunga e va condotta con sangue freddo. Siamo di fronte a una minaccia globale che necessita risposte globali.”. Angela Merkel primo ministro tedesco, ha dichiarato l’intenzione tedesca di appoggiare il Belgio nella lotta al terrorismo e ha sottolineato quanto quest’ennesimo attacco sia rivolta non al solo Belgio ma all’umanità intera. È intervenuto nel tardo pomeriggio anche il sovrano del Belgio. Re Filippo che ha dichiarato “Di fronte a questa minaccia continueremo a rispondere insieme con fermezza, calma e dignità”, rassicurando il paese e invitando il suo popolo a restare unito e compatto in questa difficile situazione. I commenti non sono mancati nemmeno da parte del popolo del “Califfato”, che dal web ha fatto sapere di avere pronti altri attentati per colpire ovunque in Europa e di essere più determinati che mai nella lotta contro il nemico occidentale. Le Intelligence di tutti i paesi sono al lavoro per evitare futuri attentati e stanare i terroristi; l’unico dato certo è che l’allarme resta alto in tutta Europa: la minaccia jihadista sembra sempre più concreta e vicina.