L’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (Aeegsi), su mandato del Ministero dello Sviluppo Economico, ha preparato e inoltrato la riforma della bolletta elettrica che entrerà in vigore, forse, nel 2016. Se non cambierà nulla ci saranno rincari fino a 117 euro l’anno.
L’obiettivo della riforma è inquinare di meno, utilizzando meno risorse, carbone, gas, petrolio, per produrre energia e incrementare l’efficienza energetica. L’authority ha iniziato il proprio lavoro agendo sugli oneri di sistema, definite anche componenti aggiuntive, che sono tutti i soldi in più che noi utenti spendiamo per:
- Spese di compensazione per i siti che ospitano centrali nucleari e per lo smantellamento delle scorie radioattive.
- Incentivazione della produzione di energia elettrica. Ricerca scientifica.
- Regimi tariffari speciali a.s. per le ex ferrovie dello stato.
- La tutela tariffaria per i clienti in stato disagevole. Il raggiungimento dell’energia nelle isole e nelle montagne. Le imprese elettriche minori.
I servizi di rete invece si riferiscono ai soldi che noi paghiamo per farci arrivare l’elettricità a casa. Tutte queste voci incidono in media il 41% dell’intero costo della bolletta. Al momento il pagamento dell’elettricità è basato sulla tariffazione progressiva: spende più soldi per oneri di sistema e servizi di rete chi consuma più corrente.
Al contrario, se passerà la rifoma della tariffa elettrica, in proporzione, pagherà di meno chi consuma di più.
Ora il pagamento dell’energia elettrica si basa sulla tariffazione progressiva e vale a dire: che paga più oneri di sistema e servizi chi consuma più corrente.
Imprese, istituzioni, scuole, ferrovie che sono circa 10 milioni di utenti ammortizzano i costi di quasi 30 milioni di utenti privati.
Per farla breve un consumo maggiore presuppone un premio, uno minore una penalità.
I giochetti ancora non sono stati fatti e per fortuna i pareri degli esperti sono contrastanti.
E’ chiaro che gli interessi in gioco sono tanti soprattutto per l’incentivazione delle automobili elettriche, le climatizzazioni domestiche e la diffusione di tecnologie innovative. Che dire, meno tasse sulla casa più spese sulla bolletta. Lo promette il governo di Matteo Renzi e le critiche vanno a mille.
Greenpeace, Italia Solare, Lega Ambiente e WWF, chiedono di rivedere la riforma in nome di un consumo ecologico basato sul principio del minor consumo maggior risparmio. Le associazioni ambientalistiche sostengono che quest’innovazione è inadeguata all’esigenze sociali, economiche e produttive perché aumenta i costi dell’energia elettrica alle fasce più deboli e disincentiva ogni forma di risparmio.
Comunque il motto dei promotori è “Più consumi meno paghi”.
Lasciatemelo dire: l’obiettivo è sempre lo stesso dobbiamo tutti consumare e spendere di più. Prepariamoci.
Maria Grazia di Marzio