ROMA – “Che devo dire? C’e’ grande amarezza”, si limita a dire Pier Luigi Bersani, interpellato a Montecitorio, nel day after delle comunali. L’ex segretario, che mercoledi’ e giovedi’ sara’ a Bruxelles, tornera’ a Roma per partecipare alla direzione nazionale del Pd venerdi‘ prossimo.
Un appuntamento a cui in passato non sempre ha partecipato. Ma questa volta vuole esserci, perche’ il momento, ha spiegato ai suoi, richiede una discussione sincera. Il Pd e’ di fronte a un bivio. La minoranza dem, come hanno detto Roberto Speranza e Davide Zoggia, e’ intenzionata a porre il tema del doppio incarico a Renzi: fare bene il premier e il segretario e’ cosa ardua. E i risultati non sono certo incoraggianti. Ma e’ soprattutto il radicamento sociale del Pd che spaventa la sinistra interna. Il Pd perde voti soprattutto nelle periferie, che siano quelle delle citta’ o quelle socio-economiche del Paese. E si tratta di un mutamento che, Verdini a parte, va di pari passo con quello relativo al profilo di un partito che ha sempre piu’ difficolta’ ad affermare il suo imprinting progressista. Per dirla con la metafora che Bersani ha usato per commentare il primo turno delle comunali, la mucca c’era. E alla fine ha muggito. (di.re)