Probabilmente in pochi ci avrebbero scommesso soprattutto in alcune città come Pistoia e L’Aquila, ed invece i report elettorali dei ballottaggi hanno visto protagonista un centrodestra che ultimamente era dato un pò verso la deriva. L’unione sicuramente ha fatto al forza, facendo tornare in auge quei numeri e quel consenso così ampio che ricordano la Forza Italia di un tempo. Ora però le cose sono cambiate, ed il segno è inequivocabile. Se una parte abbiamo assistito ad un calo vertiginoso del movimento penstastellato grillino guidato dall’ex comico, ora si completa un quadro vedendo un chiaro flop del partito democratico. Ebbene nei partiti si fanno i conti, il Pd per bocca di Renzi dice che comunque sono elezioni “a macchia di leopardo” e che qui e che la. Insomma poi Grillo dice di voler scalare le pareti dell’inferno. Si di quell’inferno che vivono gli italiani comuni mortali alle prese con i conti da pagare e con il lavoro che manca. Probabilmente le grandi città, ed il momento storico attuale ha scelto la moderazione e l’imprenditoria per far governare le realtà locali. Ma non stiamo parlando di Roccacannuccia, qui parliamo di grandi città con equilibri destati a cambiare in batter d’occhio anche nei rapporti con le regioni ed enti sovraccomunali. Ecco per alcuni è finita l’era delle passerelle ne comincia una per altri. Eppure il centro destra ha dimostrato di aver “azzeccato” la formula, ossia quella del saper superare le divisioni e gli ostacoli, unirsi e determinare la vittoria con governi moderati. E se le prove generali che hanno dato un riscontro così positivo dovessero trovare conferma in una azione politica comune, si tornerebbe agli accordi di un tempo con una forza dirompente che si presenta oggi come una alternativa reale alla staticità di sistema. Vedremo .