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Repricing giustificato – Il prezzo del bollettino, ricordano ambienti della società, era fermo dal 2012 e il “repricing” è giustificato dall’aumento dei costi operativi e industriali, dall’accettazione da parte di Poste Italiane di carte di pagamento emesse da terzi senza caricare il cittadino di ulteriori costi anche nel caso di carte di credito e degli investimenti in tecnologia che Poste Italiane ha già realizzato e continuerà a fare per assicurare a tutti il passaggio alle opportunità di pagamento offerte dalle piattaforme digitali. Poste ancora la “via” più economica per pagare bollettini – Nonostante questo aumento, evidenzia l’associazione di consumatori Codici, “Poste Italiane continua ad essere la “via” più economica per pagare i bollettini: facendo infatti un confronto con alcuni istituti bancari, è possibile notare che in questi ultimi pagare i bollettini costa di più”. A fronte di 1,50 euro pagati allo sportello delle Poste, il costo presso Intesa San Paolo 4 euro; presso Unicredit 2,58 euro + la commissione postale; Monte dei Paschi di Siena 1,55 euro; Bnl 5 euro. “Ipotizzando un bilancio – scrive Codici – se ogni famiglia paga allo sportello, ogni anno, 6 bollette ad utenza, in totale 4, pagherà in bollettini 36 euro. Se si reca in banca, invece, potrebbe pagare per lo stesso servizio fino a 120 euro”.