Audizione di una delegazione della Conferenza delle Regioni – presso la Commissione Attività produttive della Camera – in merito al riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio.
A guidare la delegazione Manuela Bora, Coordinatore della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni (Assessore della regione Marche), che ha illustrato le proposte di modifica al testo e quindi gli emendamenti ritenuti più significativi.
“Lo schema di decreto legislativo – ha spiegato Bora – conferma l’importanza delle Camere di commercio per il sistema produttivo sul territorio, puntando sia ad una riduzione dei costi che ad una loro maggiore efficienza. Ma, come abbiamo già segnalato al Governo consegnando il nostro parere nel corso della Conferenza Unificata del 29 settembre, occorre migliorare il rapporto tra gli enti camerali e le Regioni, in particolare sotto l’aspetto della promozione delle economie locali.
Restano infatti ancora da rafforzare i collegamenti con gli appositi accordi e convenzioni stabiliti con le Regioni. Le Camere di commercio quindi devono avere la possibilità di poter aumentare la percentuale di risorse da destinare per cofinanziare accordi, attività e progetti condivisi con le Regioni. Ne va della migliore promozione dello sviluppo economico locale e quindi anche della più efficace organizzazione sul territorio dei servizi alle imprese.
E’ infatti fondamentale per le Regioni – evidenzia Bora – continuare a sviluppare un’efficace collaborazione con il sistema delle Camere di commercio. Va in questa direzione la possibilità di aumentare il diritto annuale delle Camere di commercio per cofinanziare progetti condivisi con le Regioni e di particolare interesse strategico, tutto sulla base delle specifiche esigenze dei territori.
E’ altrettanto fondamentale – sostiene Bora – che i risparmi dei territori rimangano nei territori. Dai loro accorpamenti – dai 4 in sù – gli enti camerali devono avere la possibilità di poter trattenere le risorse risparmiate al fine di migliorare l’esercizio delle loro funzioni.
Si propone quindi in tal senso l’esenzione dal versamento per quegli Enti del sistema camerale che hanno concluso la procedura di accorpamento, affinchè i risparmi dovuti non siano destinati allo Stato ma invece all’esercizio delle loro funzioni.
In questo modo non verrebbero meno i risparmi ma solo il versamento delle risorse al bilancio dello Stato. Questo significa – ribadisce Bora – premiare i risparmi del territorio investendoli nel territorio. L’importo non versato infatti nella casse dello Stato rimane così nella disponibilità delle Camere di commercio al fine di realizzare interventi di promozione del territorio e dell’economia previste dalla legge”.