Nuova esplosione a Bangkok , stavolta nelle acque del Chao Praya da un ponte e che è esplosa vicino ad un molo dove di solito approdano le barche usate dai turisti, ma che non ha causato nessun ferito. E’ la seconda bomba, anche in questo caso un ordigno ricavato da un tubo di ferro imbottito di esplosivo, dopo l’attentato che ha provocato almeno 22 morti e 123 di feriti, tra cui almeno sette stranieri: due malaysiani, due taiwanesi, due singaporiani e una cittadina britannica residente ad Hong Kong. Cinque kg di tritolo posizionati in uno zaino sotto una panchina a un incrocio vicino tra un tempio e un centro commerciale nell’ora di punta. Intanto è caccia aperta al presunto attentatore, ripreso dalle telecamere di sicurezza che circondano complesso dell’Erawan di Bangkok. Il giovane vestito con una maglietta gialla e con uno zainetto in spalla, è stato visto entrare nel tempio tre minuti prima dell’esplosione “non è solo un sospetto. E’ l’attentatore”, così dichiara la polizia thailandese, aggiungendo che gli attentati non sono ancora stati rivendicati: la situazione politica thailandese, da sempre divisa su più fronti, apre vari scenari, tra cui il sospetto che l’attentatore farebbe parte di un “gruppo che si contrappone” alla giunta e sarebbe “originario del nordest del Paese”, roccaforte delle “Camicie rosse”. Il vicepremier e ministro della difesa Prawit Wongsuwan, ha parlato di un vero e proprio attacco “voluto per distruggere l’economia e il turismo”. “Chiunque abbia piazzato questa bomba è crudele e intendeva uccidere”. Intanto l’unità di crisi della Farnesina “ribadisce l’invito ai connazionali presenti a Bangkok ad evitare la zona. Le Autorità locali hanno intensificato i controlli di sicurezza nella Capitale thailandese
In caso di emergenza, contattare l’Ambasciata d’Italia a Bangkok allo 0066 (0) 818256103 e/o la Sala Operativa dell’Unità di Crisi allo 0039 06 36225.”
(Alessandra D’Andrea)